Stalking, minacce e agguati dall’ex: diciottenne costretta a fuggire di casa

12/10/2015 di Redazione

Un amore diventato un’ossessione. Una storia che finisce, lui che non ci sta e inizia a perseguitare la sua ex fidanzata: le violenze fisiche perpetrate durante i dodici mesi di rapporto si trasformano in minacce di morte («Vi uccido tutti, vi taglio la testa»), l’asfissiante controllo sulle frequentazioni, sulle abitudini, sull’uso dei social network diventano agguati in camera da letto in piena notte, con i vestiti e gli indumenti intimi di lei date alle fiamme.

Stalking

LEGGI ANCHE «Non puoi uscire con i tuoi amici»: fidanzato condannato per stalking

Un racconto come se ne sentono tanti, troppi: Lucia (nome di fantasia), studentessa diciottenne di Sant’Agata di Militello (Messina) spaventata da quell’uomo sempre più pericoloso, vive in un clima di tale angoscia che dopo ben cinque denunce andate a vuoto in due mesi è costretta a fuggire di casa, distante poche decine di metri dall’abitazione del suo ex, ventiduenne. Con la sua famiglia si rifugia così dai nonni paterni e materni in attesa che intervengano le forze dell’ordine e l’incubo finisca. La storia è raccontata da Alessandra Ziniti sull’edizione odierna di Repubblica:

Quando, sabato, nelle stesse ore in cui a Nicolosi si tenevano i funerali di Giordana Di Stefano, i carabinieri della compagnia di Sant’Agata sono andati finalmente ad arrestare Alberto Campo, 22 anni, con in mano l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Patti Eugenio Aliquò, Lucia si è lasciata andare ad un lungo pianto liberatorio ed è finalmente tornata nella sua casa da dove, ormai da 17 giorni, era stata costretta a fuggire per il terrore che potesse accadere l’irreparabile. «Ho vissuto per mesi nel terrore. Lui me lo diceva sempre: “Anche se ci lasciamo, se ti vedo in compagnia di un altro ragazzo ti ammazzo, tu sei solo mia”».

Share this article
TAGS