Ex Ilva, ArcelorMittal «accoglie l’invito» del tribunale e non spegne l’altoforno 2

18/11/2019 di Redazione

La produzione dell’ex Ilva continuerà ad andare avanti almeno fino a quando il tribunale di Milano non renderà conto della propria attività d’indagine in merito al caso di ArcelorMittal. Non ci sarà l’annunciato spegnimento dell’altoforno 2, uno dei punti strategici dell’azienda a Taranto e ci sarà la contestuale ripresa delle attività commerciali. La decisione è stata comunicata alle parti sindacali, proprio mentre Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo stavano salendo al Colle per avere un colloquio con il capo dello Stato Sergio Mattarella.

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Ex Ilva, ArcelorMittal non sospende il lavoro dell’altoforno2

«ArcelorMittal – si legge nel comunicato diffuso dal gruppo industriale – accoglie con favore la decisione del tribunale di Milano di non emettere un’ordinanza provvisoria senza aver sentito prima tutte le parti. Pertanto, il gruppo seguirà l’invito del tribunale di Milano a interrompere l’implementazione dell’ordinata e graduale sospensione delle operazioni in attesa della decisione del tribunale».

ArcelorMittal ha messo in atto questa manovra – una marcia indietro rispetto a quanto annunciato soltanto nella giornata di venerdì scorso – per non danneggiare eventuali futuri investitori o chiunque si dovesse occupare in futuro dell’ex Ilva. Il primo passo dell’azienda è stato accolto con favore dai sindacati, che tuttavia non possono limitarsi soltanto a essere soddisfatti per questo traguardo.

Le reazioni alla decisione di ArcelorMittal

Maurizio Landini della Cgil ha invitato l’Ilva a revocare completamente il provvedimento e a rivedere il proprio accordo con il governo italiano per una questione di responsabilità. Intanto, si conosce la data del nuovo incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i vertici di ArcelorMittal: il leader del governo italiano vedrà gli industriali il prossimo venerdì 22 novembre alle 18.30. In quella circostanza, ci sarà un nuovo passaggio fondamentale nella vicenda che vivrà un altro snodo decisivo il 27 novembre, data della prima udienza presso il tribunale di Milano.

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