Cosa si sa sul braccialetto per gli over 65 e sulle agevolazioni per chi scarica l’app Immuni

L’app Immuni è stata al centro delle discussioni nello scorso fine settimana, quando il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri ha segnalato la firma del contratto tra la società che l’ha prodotta (Bending Spoon) e il governo italiano. Si è discusso sul suo funzionamento, sul fatto che non sia obbligatoria ma che, contestualmente, per avere una sua validità dovrebbe essere scaricata almeno dal 60% degli italiani. Su questo dato, il Corriere della Sera ha riportato alcune indiscrezioni che sarebbero state messe sul tavolo per incentivare il download dell’applicazione.

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App Immuni, dalle agevolazioni per gli spostamenti al braccialetto per gli over 65

Tra queste, senz’altro le agevolazioni sulla mobilità per i cittadini in possesso dell’app. Stando a quanto riportato, non si dovrebbe parlare di una possibilità di spostamento dalle proprie abitazioni (che sarebbe assolutamente incostituzionale, una volta partita la fase 2), ma di un tentativo – ad esempio – di rendere più snelle le procedure per circolare nelle strade e per raggiungere i luoghi di lavoro. Possibile, infatti, che l’applicazione consenta una sorta di autocertificazione automatica che, per questo motivo, agevolerebbe i cittadini nei loro spostamenti.

Inoltre, si è pensato anche alle persone con più di 65 anni d’età che, secondo questa valutazione, dovrebbero avere più problemi con la tecnologia e con il download dell’applicazione. L’ipotesi di cui ha parlato il Corriere della Sera sarebbe quella di fornire una sorta di braccialetto elettronico per il tracciamento dei loro spostamenti. Una soluzione che, considerando soprattutto la suggestione di questo strumento utilizzato per verificare le limitazioni della libertà personale per le persone sottoposte a misure cautelari, ha suscitato non poche polemiche.

Tuttavia, come ribadito anche dal ministro della Salute Roberto Speranza ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, non ci sono ancora indicazioni precise su questa applicazione e che l’app Immuni è stata approvata dalla task force guidata da Domenico Arcuri semplicemente per permettere alla società che l’ha prodotta di iniziare a lavorare in maniera più spedita al suo sviluppo: «Fermo restando – ha detto Speranza – che l’app è solo uno degli strumenti: in questa vicenda non c’è una mossa salvifica».

IMMAGINE di repertorio che ha come oggetto strumenti simili al braccialetto elettronico

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