Le app che aiutano a combattere la dipendenza da internet

Esistono delle app che aiutano a combattere la dipendenza da Internet e dai videogiochi

25/10/2021 di Giorgia Giangrande

Gli effetti collaterali dell’essere così digitalmente esposti sono noti a chiunque usufruisca ogni giorno delle piattaforme di social media, ma anche a chiunque possegga uno smartphone con un collegamento ad Internet. Le nuove tecnologie possono provocare nella mente di chi li utilizza conseguenze anche molto gravi per la salute e, a tal proposito, recentemente sono state sviluppate anche delle app per la dipendenza da Internet.

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La dipendenza dai videogiochi: il caso Cam Adair

BBC News ha raccontato il caso di Cam Adair, giovane canadese di 32 anni, che si è accorto della sua dipendenza dai videogiochi quando questa lo ha portato a prendere in considerazione l’idea di porre fine alla sua vita. Ha detto di aver lottato con tale dipendenza per 10 anni e ha poi argomentato: «Ho abbandonato il liceo, non sono mai andato al college e ho fatto finta di avere un lavoro per ingannare la mia famiglia». Poi, soltanto quando ha toccato il fondo, ha capito: «Alla fine ho scritto una lettera d’addio, ed è stato in quella notte che ho capito che avevo bisogno di aiuto. Ora sono libero da 3.860 giorni dalla mia dipendenza dal gioco».

E come spesso accade quando si viene fuori dal baratro delle dipendenze (a qualunque cosa esse siano correlate), Cam Adair ha cercato di estendere la propria esperienza al maggior numero di persone, nel tentativo di salvarle prima del punto in cui lui è giunto 3860 giorni fa. Oggi è il fondatore di Game Quitters, un gruppo di supporto online per le persone che lottano con la dipendenza dal gioco, che oggi conta più di 75.000 membri in tutto il mondo. Mentre molti sostengono che non è grave come l’alcolismo o la tossicodipendenza, anche la dipendenza dal gioco può ancora essere debilitante per chi ne soffre.

App per curare la dipendenza da Internet

Oggi esistono diverse app per sfuggire allo stress derivante dall’uso eccessivo delle piattaforme che hanno bisogno di Internet per essere utilizzate. Un certo numero di aziende tecnologiche ha prodotto strumenti che possono essere usati per bloccare o limitare l’accesso a siti di gioco e, più in generale, l’accesso al web. Una di queste è Linewize, rivolta ai bambini e ai loro genitori. Sia il sito web che l’app permettono ai genitori di limitare e monitorare a distanza il tempo che i bambini possono trascorrere sui siti di gioco, o su internet in generale, sia tramite gli smartphone dei bambini che i computer portatili.

Un’alternativa più generalista è BetBlocker, un’applicazione che permette alle persone di bloccare il loro accesso a decine di migliaia di siti web e app di gioco per un periodo di tempo determinato dall’utente. Una volta che la restrizione è attivata, la persona non può accedere alle piattaforme di gioco d’azzardo fino alla scadenza della restrizione. Stesso principio sta alla base di GamBlock, il cui CEO ha specificato come gli inventori di queste piattaforme non siano «contro il gioco d’azzardo».

Il focus è orientato sui giocatori problematici, non su tutti i giocatori. Ma se aiutare la microcategoria può prevenire i rischi della macro, allora ben vengono queste app.

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