Anche Netflix sospende i suoi servizi in Russia

Netflix intensifica le sanzioni contro la Russia bloccando ogni suo servizio nel paese invasore

07/03/2022 di Martina Maria Mancassola

Netflix decide di sospendere i propri servizi in Russia, facendo fronte comune con le altre piattaforme social e streaming per protestare contro l’invasione dell’Ucraina da parte di Putin. L’azienda, negli scorsi giorni, aveva già manifestato pubblicamente la volontà di sospendere tutti i progetti in corso e futuri nonché le prossime acquisizioni, allineandosi alle altre piattaforme social occidentali che hanno già deciso di recidere ogni legame con il paese invasore.

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Netflix sospende in Russia: arriva anche la protesta di questa piattaforma contro l’invasione di Putin in Ucraina

Netflix non è la prima piattaforma ad abbandonare la Russia. Qualche ora fa TikTok tramite tre tweet annunciava la sospensione di ogni suo servizio di live streaming e download nel paese invasore, mentre già prima Twitter, YouTube e altri procedevano in questo senso per protestare contro Putin. Ora arriva lo stop ai servizi in Russia da parte di Netflix. La piattaforma aveva già annunciato la sospensione di tutte le collaborazioni in corso, nonché dei progetti e acquisizioni futuri legati alla Russia. Un portavoce della società ha, infatti, dichiarato: «Date le circostanze sul campo, abbiamo deciso di sospendere il nostro servizio in Russia».

Secondo il rapporto di Bloomberg, nessun nuovo utente potrà più abbonarsi alla piattaforma di Netflix da oggi in poi, ma ancora la società non è intervenuta per chiarire come verrà gestito il milione di utenti russi già abbonati. Netflix, infatti, registra circa 1 milione di abbonati in Russia (sui 222 milioni di utenti abbonati al mondo). La piattaforma sospende i servizi nel paese invasore soltanto, però, dopo aver rilasciato il documentario Winter on Fire, che è stato reso accessibile anche tramite YouTube. La realizzazione della pellicola, diretta da Evgeny Afineevsky e candidata al premio Oscar come miglior documentario, risale al 2015 e racconta le proteste di Euromaidan in Ucraina, nate dalla decisione di Viktor Yanukovich, ex presidente del paese dal 2010 al 2014, di non siglare un accordo con l’Unione europea rafforzando, così, invece, i legami con i russi. Le proteste dei civili ucraini, scesi in piazza, per ribellarsi al proprio governo, portarono alla sconfitta e all’allontanamento di Yanukovich. La diffusione, da parte di Netflix, di questo documentario, oltre alla scelta di sospendere ogni suo servizio in Russia, dà un bel segnale di solidarietà a favore degli ucraini.

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