La fidanzata di Luca Sacchi: «Lui era l’amore, la droga non c’entra. Eravamo lì per il fratellino piccolo»

Anastasya Kylemnyk è la fidanzata di Luca Sacchi. Alle telecamere del Tg1 – intervistata da Giuseppe La Venia – ha raccontato la sua versione di quanto accaduto nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019: il tentativo di furto, a suo dire, e l’uccisione del fidanzato di 24 anni ad opera di due ragazzi con accento romano. «Ho sentito solo che mi hanno detto ‘damme sta borsa’ – ha raccontato Anastasya Kylemnyk -, poi non ho capito più niente: mi hanno dato una bastonata sulla schiena e sono caduta. Mi hanno raccontato che Luca ha reagito per difendermi, come ha sempre fatto».

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Anastasya Kylemnyk racconta la sua versione al Tg1

Poi, scende nel dettaglio. La ragazza afferma di non essere stata cosciente nel corso dell’aggressione e di aver scoperto soltanto in un secondo momento, dopo essersi ripresa, che il ragazzo era stato colpito da una pistola: «Si sono spaventati perché Luca era grosso ed era uno sportivo – ha affermato ai microfoni del Tg1 -. Per questo gli hanno sparato».

Infine, la ragazza ha commentato i recenti sviluppi dell’indagine, che parlano di uno scambio di droga finito male. «La droga? Che droga? – si è cheista Anastasya Kylemnyk – Non c’entriamo niente con questa storia. Luca era l’amore. Gli altri che gli hanno fatto questo sono dei mostri. Noi eravamo lì per andare a salutare il fratellino piccolo di Luca che era nel locale. Non c’entriamo nulla con la storia della droga».

Franco Gabrielli smentisce Anastasya Kylemnyk

Di parere opposto, però, sembra essere il capo della polizia Franco Gabrielli, che ha parlato di solidi elementi nelle mani delle forze dell’ordine per poter affermare con serietà questa ipotesi investigativa: «Comprendiamo che si parla della morte di un ragazzo di 24 anni – ha detto il capo della Polizia -, ma vi posso assicurare che non siamo di fronte a una rapina andata male. Gli accertamenti e le cose che l’autorità giudiziaria disvelerà, quando riterrà opportuno, non ci raccontano la storia di due poveri ragazzi scippati».

Il capo della Polizia, in ogni caso, ha letto in maniera positiva la collaborazione dei familiari degli aggressori, per i quali si attende la convalida del fermo. Roma avrà pure i suoi problemi, ma non è di certo Gotham City».

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