Il Brasile rifiuta i 20 milioni del G7 per l’Amazzonia. E su Macron: «Pensi a Notre-Dame»

27/08/2019 di Enzo Boldi

Il Brasile dice no per una questione di principio. Mentre l’Amazzonia e la sua foresta pluviale continuano a bruciare, con roghi e fumo visibile anche dalla spazio – come testimoniato dalle fotografie scattate da Luca Parmitano direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale -, il governo verdeoro ha deciso di rifiutare i 20 milioni di dollari stanziati nella giornata di ieri dal G7 (riunitosi a Biarritz) per tamponare l’emergenza. Secondo Jair Bolsonaro, infatti, gli incendi sono sotto controllo e non c’è bisogno di ricevere soldi da nessuno. Poi il nuovo attacco a Macron dopo gli insulti già volati ieri.

E la questione di principio dietro al rifiuto da parte del governo brasiliano è testimoniato dal passo indietro fatto dal ministro dell’Ambiente, Ricardo Salles, che prima ha accolto con favore la notizia dei 20 milioni di dollari stanziati dal G7 per l’emergenza incendi in Amazzonia, per poi accodarsi al resto del governo brasiliano (dopo un vertice con lo stesso Jair Bolsonaro e gli altri ministri) e dire no a quella cifra.

Il no del Brasile ai 20 milioni per l’Amazzonia

E a rimetterci è proprio l’Amazzonia. Già da ieri, infatti, si sono acuite le bizze tra Bolsonaro e Macron con tanto di meme di dubbio gusto commentati dallo stesso presidente brasiliano. Poi i nuovi attacchi direttamente alla Francia con il riferimento a quell’incendio che lo scorso 15 aprile ha devastato la più famosa cattedrale di Parigi, Notre-Dame: «Apprezziamo l’offerta, ma forse quelle risorse sono più utili per il rimboschimento dell’Europa – ha detto il capo di gabinetto del presidente brasiliano, Onyx Lorenzoni -. Macron non può nemmeno evitare un incendio prevedibile in una chiesa che è un sito del patrimonio mondiale, cosa intende insegnare al nostro Paese?».

Ancora insulti a Macron

Parole che confermano quella sensazione del no di principio, andando oltre la vera emergenza in Amazzonia che non è questione delle ultime ore, ma va avanti da diverse settimane. Eppure, seguendo una linea di principio, il Brasile ha detto no a quei 20 milioni che avrebbero fatto molto comodo non solo per gestire gli incendi, ma anche per far rinascere quel polmone verde. Ma a volta manca l’ossigeno.

(foto di copertina: Dario Oliveira/ZUMA Wire + DIDA SAMPAIO/ESTADAO CONTEUDO)

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