Amazon accusato di mandare gli articoli invenduti in discarica

Amazon sta avendo una serie di problemi per un'inchiesta che ha portato alla luce una presunta disattenzione per l'ambiente in termini di smaltimento merci

21/06/2021 di Ilaria Roncone

Il ramo scozzese dell’azienda è stato accusato di gettare le merci invendute in discarica. Secondo l’indagine condotta all’interno di uno dei magazzini scozzesi del colosso, il gigante della vendita al dettagli starebbe distruggendo milioni di articoli ogni anno. Il dubbio è partito dal lavoro di Itv News, notiziario nazionale della rete televisiva britannica, che ha trovato una serie di oggetti – da smart tv a computer portatili passando per droni, asciugacapelli, maschere facciali sigillate – inseriti in scatole con la scritta distruggere sopra. Il magazzino Amazon in questione è quello di Fulfilment Amazon a Dunfermline.

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La testimonianza dell’ex dipendente Amazon

Le indagini hanno portato a parlare con un ex dipendente del magazzino, che ha riferito che il loro che l’obiettivo era quello di «distruggere generalmente 130.000 articoli a settimana» senza che ci fosse una particolare ragione. «Non c’è una logica o una ragione per quello che viene distrutto – spiega l’ex dipendente, che ha voluto rimanere anonimo – l’altro giorno, 20.000 maschere Covid ancora nei loro involucri». Di tutte le cose che vengono buttate «il 50 per cento di tutti gli articoli non sono stati aperti e sono ancora nel loro involucro. L’altra metà sono resi e in buone condizioni». L’inchiesta ha anche portato alla luce un documento in cui più di 124 mila articoli erano bollati come da distruggere in una settimana di aprile. Nello stesso periodo gli articoli bollati come da “donare”, invece, sono stati 20 mila.

Il colosso nega tutto

L’azienda, dal canto suo, ha negato qualsiasi tipo di attività in tal senso. «Stiamo lavorando verso un obiettivo di smaltimento dei prodotti pari a zero – ha detto un portavoce del colosso di e commerce – e la nostra priorità è quella di rivendere, donare a organizzazioni di beneficenza o riciclare qualsiasi prodotto invenduto». Oltre a questo, ha spiegato anche che «nessun articolo viene mandato in discarica nel Regno Unito. Come ultima risorsa, invieremo gli articoli al recupero energetico, ma stiamo lavorando duramente per portare a zero il numero di volte in cui questo accade».

Non è la prima volta che Amazon finisce nei guai per questioni legate all’ambiente – si pensi alla questione della plastic footprint – ma si sono detti «impegnati a ridurre la nostra impronta ambientale e a costruire un programma di economia circolare con l’obiettivo di ridurre i resi, riutilizzare e rivendere i prodotti e ridurre gli smaltimenti».

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