Amazon contatta i rivenditori: «Se il Congresso Usa approva la legislazione sulle piattaforme digitali, il mercato sarà in difficoltà»

L'obiettivo è quello di fare lobby tra gli operatori commerciali nei confronti degli esponenti politici

22/10/2021 di Redazione

Nel tentativo di influenzare il dibattito che si sta verificando all’interno del Congresso sulla regolamentazione antitrust rispetto a piattaforme di e-commerce come Amazon, la piattaforma fondata da Jeff Bezos sembra essere corsa ai ripari, cercando di mettere in piedi una vera e propria azione difensiva rispetto alle possibili evoluzioni che una sistemazione di questo schema legislativo potrebbe andare a imporre. Stando a quanto riportato dal sito specializzato The American prospect, Amazon avrebbe inviato una mail ai suoi principali rivenditori di terze parti statunitensi, per avvisarli del fatto che – con una legislazione del genere approvata dal Congresso – si rischierebbe di mettere a repentaglio l’intero ecosistema di Amazon.

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Amazon e il coinvolgimento dei venditori di terze parti per fare scudo al Congresso

Per questo motivo, si sarebbe costituito un gruppo di interessati racchiuso intorno al sito web interno supportsmallsellers.us, al fine di «rimanere informati e coinvolti sulla legislazione che potrebbe avere un impatto sulla tua attività».

Lo scopo di questo sito è realizzare una community di rivenditori di terze parti che, entrando in contatto anche con personalità influenti al Congresso nell’ambito del processo legislativo, potrebbero così influenzare il dibattito in corso in merito a questo pacchetto di leggi. In questo modo, Amazon ritiene che compattando il fronte dei rivenditori più importanti, le parti politiche in causa potrebbero avere posizioni più morbide rispetto ai presupposti che stanno animando il dibattito legislativo preliminare, in particolare quello sui provvedimenti denominati American Choice e Innovation Online Act.

Mentre Amazon sostiene – e lo ha fatto anche in occasioni pubbliche di dibattito – che questi provvedimenti di legge andranno a compromettere in maniera importante la sua funzione di leader dell’e-commerce, i falchi dei pacchetti normativi affermano che, in realtà, i progetti di legge servono esclusivamente a limitare la sua condotta anti-concorrenziale. Fatto sta che la situazione che si sta delineando sembra essere molto calda, soprattutto a livello geopolitico. Il tentativo di coinvolgere i rivenditori di terze parti – che da sempre hanno avuto un rapporto particolare con Amazon, soprattutto in termini di responsabilità – sembra essere abbastanza indicativo rispetto alle intenzioni dell’OTT.

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