Big Tech non ride. Dopo Meta, anche Amazon mette in freezer le assunzioni
Anche il colosso dell'e-commerce avverte il peso della difficile situazione economica. Si salva solo il settore del cloud computing
05/10/2022 di Redazione
Se Atene piange, Sparta non ride. Stanno iniziando a circolare sempre più notizie di questo genere, quando ci si riferisce a Big Tech. Negli scorsi giorni, vi abbiamo dato conto di una indiscrezione che riguardava Meta: l’azienda di Mark Zuckerberg, che – all’inizio del 2022, per la prima volta da quando è stata fondata – aveva subito anche una perdita di iscritti alla piattaforma, aveva deciso di congelare le assunzioni. Si tratta di una decisione piuttosto drastica per un’azienda con tanti asset, sempre in continua espansione. L’incidenza della crisi economica – in congiunzione con un periodo abbastanza difficile per tutti i business di Big Tech, colpiti da continue innovazioni e da continui stravolgimenti – sembra aver investito anche le multinazionali del digitale. Adesso, ad aggiungersi a Meta, sembra arrivare anche Amazon che, stando a quanto evidenziato in un documento interno a cui ha avuto accesso il NY Times, avrebbe bloccato, per il momento, tutte le sue assunzioni. Tranne nel settore strategico del cloud computing (AWS, per intenderci), che continua a garantire una solida espansione e che continua ad avere una vasta richiesta di forza lavoro.
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Amazon congela assunzioni, non è la prima Big Tech a farlo
I responsabili HR dell’azienda avrebbero ricevuto una mail dai piani alti di Amazon che li inviterebbe a bloccare i piani di assunzione normalmente previsti. Nelle multinazionali, le posizioni aperte sono sempre di diverso tipo, di numero vario e in diverse aree. Il fatto che siano state congelate per un periodo di tempo ancora non meglio definito è decisamente indicativo.
In ogni caso, Amazon sta puntando a ridimensionare la portata della rivelazione fatta dal NY Times. Nella fattispecie, l’azienda ha comunicato che sono ancora diverse le posizioni aperte in vari rami della stessa e che il congelamento delle assunzioni stava a indicare la maggiore maturità di alcune parti dell’azienda stessa rispetto ad altre. Maturità, che può essere sinonimo di saturazione.
Ovviamente, quando si parla di Stati Uniti – che in questo momento, nella congiuntura globale, stanno subendo gli effetti della crisi economica in maniera abbastanza pronunciata rispetto al passato – il congelamento delle assunzioni nelle grandi multinazionali rappresenta uno stop globale al mercato del lavoro. Amazon, nella fattispecie, aveva già rallentato da questo punto di vista perché nel secondo trimestre dell’anno aveva impiegato 1,52 milioni di persone, che secondo il Times sono 100mila in meno rispetto al periodo di riferimento precedente. Quale futuro per Big Tech?