Facebook smette di crescere, non solo come piattaforma, ma anche come azienda

Mark Zuckerberg ha annunciato che, per il momento, bloccherà tutte le assunzioni. Inoltre, sarà prevista una profonda riorganizzazione interna

30/09/2022 di Redazione

Non è soltanto una questione di algoritmo e di perdita di appeal di una piattaforma. Non è soltanto questione di spostamento del pubblico da una parte all’altra, nell’ambito dei tanti social network che si stanno alternando, con più o meno successo, in questi ultimi anni. Si tratta di un vero e proprio campanello d’allarme a livello aziendale. Facebook ha problemi: non perché sempre meno persone stanno condividendo i suoi post, preferendo – magari – TikTok; ma perché l’azienda sta effettuando un netto ridimensionamento dei suoi costi.

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Facebook ha problemi: Mark Zuckerberg congela le assunzioni

Mark Zuckerberg, secondo una comunicazione interna, avrebbe dato mandato di congelare tutte le nuove assunzioni previste. Inoltre, è in fase di revisione anche un profondo ridimensionamento dei costi dell’azienda e del budget a disposizione delle varie risorse. Una riorganizzazione dettata da una delle peggiori crisi che Facebook sta affrontando da quando, nel 2004, è nata come piattaforma per riunire le persone e per riprendere i contatti con i vecchi compagni di scuola. Più il tempo passa, più le dinamiche dei social network sembrano essere complesse.

Ora, se è vero che Facebook ha annunciato un clamoroso rilancio e un investimento significativo per sviluppare il suo concetto di metaverso (da qui addirittura una operazione di rebranding, che ha portato la società a chiamarsi Meta), è pur vero che – nel brevissimo periodo – questo cambiamento di paradigma non deve avere ancora prodotto degli effetti significativi.

In base a quanto riferito da alcuni media specializzati americani, la prospettiva individuata da Mark Zuckerberg non permetterebbe nemmeno ai dipendenti di lungo corso di restare tranquilli. Il primo passo, indubbiamente, è rappresentato dal congelamento delle assunzioni, ma non è detto che – più avanti, se le cose non dovessero migliorare – ci possano essere addirittura dei licenziamenti.

A inizio del 2022, per la prima volta nella sua storia, Facebook aveva fatto fronte a un calo di utenti. Sebbene la variazione fosse minima, ebbe un grande impatto d’immagine che portò, inevitabilmente, a un crollo della società quotata in borsa. Rapporti di causa ed effetto legati al cambiamento delle abitudini degli utenti, ma che – per il momento – non avevano inciso sul business model dell’azienda. Adesso, tutto sembra essere cambiato. L’effetto macchia d’olio sembra essere appena iniziato.

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