Fratelli d’Italia oscura con il tricolore la scritta Südtirol

14/10/2019 di Enzo Boldi

Nel mare magnum delle polemiche per la decisione abolire la dicitura Alto Adige e altoatesino dai documenti ufficiali ha provocato diverse reazioni, in special modo da parte della destra sovranista che sente attaccate le radici italiane per via di questa scelta votata a maggioranza dalla provincia autonoma di Bolzano. Dai testi ufficiali, dunque, spariranno quelle due diciture per lasciare spazio solamente a due riferimenti: Südtirol e (per l’appunto) provincia autonoma di Bolzano.

LEGGI ANCHE > Ma il divieto sulla denominazione «Alto Adige» non cambia la Costituzione

Tra i gesti più eclatanti contro questa decisione – votata a maggioranza dal SVP (che governa lì insieme alla Lega) – c’è stato quello di Luca De Carlo, sindaco di Calalzo (in provincia di Belluno) e deputato di Fratelli d’Italia. Il politico si è recato su uno dei tanti cartelli di ‘Benvenuto’ all’interno del territorio della provincia di Bolzano e ha oscurato con una bandiera tricolore la scritta Südtirol, lasciando visibile solamente Alto Adige.

Alto Adige e la protesta di Fratelli d’Italia

Destra e sinistra, però, sembrano essere d’accordo con l’impugnazione del provvedimento preso dalla provincia autonoma di Bolzano, ma il tutto non porta modifiche a quanto scritto all’interno della Costituzione. Si sono espressi contro non solo i sovranisti, ma anche il ministro Francesco Boccia e la deputata Maria Elena Boschi, eletta proprio a Bolzano nelle ultime elezioni del 4 marzo 2018.

Anche Boschi contro la scelta di SVP

«Aver cancellato il termine ‘Alto Adige’ dalla legge europea con un colpo di maggioranza è stato un grave errore. Mi auguro che si tratti di un caso isolato e che si possa porre rimedio – ha detto la presidente dei deputati del Gruppo di Italia Viva -. Sarebbe imperdonabile buttare via il lavoro che per anni la popolazione di lingua italiana, tedesca e ladina hanno fatto per rispettarsi reciprocamente e crescere insieme»

(foto di copertina: da profilo Twitter di Guido Crosetto)

Share this article
TAGS