La geografia secondo il leghista Morelli e i bengalesi che arrivano con i barconi

Alt, sei straniero e quindi arrivi col barcone. Questa deve essere l’idea di geografia del leghista Alessandro Morelli che, in un post pubblicato su Facebook, sgretola la crosta terrestre e dice che i cittadini del Bangladesh arrivano in Italia attraverso i barconi. Una ricostruzione molto fantasiosa (considerando che i flussi migratori via mare verso in nostro Paese sono perlopiù composti da cittadini del Nord Africa e della parte più Mediterranea del Medio Oriente), tanto per cavalcare la polemica degli ultimi giorni.

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Il post social pubblicato da Alessandro Morelli su Facebook mostra una foto con alcuni migranti soccorsi a bordo di un gommone, con un testo che recita: «Voli chiusi ai bengalesi, tanto arrivano coi barconi». Il tutto accompagnato dal lancio: «Siamo alle comiche».

Alessandro Morelli e i bengalesi che arrivano coi barconi

E, probabilmente, Alessandro Morelli ha ragione a dire che siamo alle comiche. E spieghiamo il perché partendo da una piccola mappa geografica.

Questa mappa mostra la distanza tra i due Paesi. Prendiamo per buona la ricostruzione di Alessandro Morelli e proviamo a trovare un itinerario logico: i cittadini del Bangladesh si imbarcano sui barconi partendo da un porto nel Golfo di Bengala, circumnavigano l’Africa passando dall’Oceano Pacifico fino ad attraversare l’Atlantico occidentale. Poi passano per lo Stretto di Gibilterra e si trovano nel Mediterraneo e, alla fine, arrivano in Italia. Diciamo che, al netto dei Cristoforo Colombo moderni (ma con rotte più esatte) questo non può accadere.

La geografia non è un’opinione

Potrebbe succedere, però, che i cittadini bengalesi partano dalle loro città, attraversino l’India, il Pakistan, l’Afghanistan, l’Iran, la Siria per poi scegliere se passare anche in Egitto e Libia o imbarcarsi nei pressi della Turchia. E poi arrivano in Italia. Insomma, non proprio terre semplici da attraversare. Ma, secondo Alessandro Morelli, cittadini del Bangladesh non arrivano in Europa con i voli, ma con i barconi. E, con una grande fantasia, può anche aver ragione. Ma, per fortuna, viviamo in un mondo reale.

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