Alessandro Di Battista prova a difendere Foa ma non finisce benissimo

01/08/2018 di Redazione

Alessandro Di Battista, ancora in tour in America, difende Marcello Foa, nominato dal cda Rai come Presidente ma bocciato dalla Commissione Vigilanza.

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«Guardate cosa sta succedendo a Marcello Foa. Come era prevedibile i giornali (soprattutto quelli di De Benedetti) lo stanno trattando come un pazzo complottista, come un pericoloso populista, come un rischio per la democrazia. E perché tutto questo? Per le sue opinioni! Foa non viene criticato per il curriculum, per l’esperienza, per le sue capacità. No, sono le sue idee ad essere un pericolo. E soprattutto la sua libertà. Eccolo qua il fascismo e certi anti-fascisti di facciata, a volte a loro insaputa e a volte di proposito, non fanno altro che alimentarlo», spiega in un lungo post su Facebook. L’ex parlamentare paragona le critiche dei giornali all’opera fascista. «Questi servi del potere finanziario – spiega – accusano di complottismo ogni cittadino dotato di libero pensiero (giusto o sbagliato che sia) ma sono loro gli artefici del complotto più pericoloso: quello relativo alla manipolazione delle masse».

Curioso che Dibba non faccia minima menzione ai post pieni di disinformazione condivisi dal giornalista che corre per la presidenza di viale Mazzini. In compenso i suoi followers sembrano non seguirlo. Affatto.

«Ma uno normale, che non parli di scie chimiche, vaccini pericolosi, invasioni giuste, proprio non lo conoscete?», chiede un utente che ha raccolto oltre  mille like. E ancora un altro (sempre a quota mille apprezzamenti): «Dibba, tu sei figlio di uno che si dichiara pubblicamente fascista. Io nipote di gente che ha fatto la resistenza. Tu sei stato eletto da un partito creato da gente che sogna l’eliminazione del parlamento, io voto alle elezioni prendendolo come un dovere civico. Quindi sciacquati la bocca prima di inventarti definizioni grottesche del fascismo. E chiediti se sei un sintomo o una malattia. Io la mia risposta, su di te, ce l’ho».

alessandro di battista foa

«Inchiostro? Bile? Ma vaneggi? Ti sei preso un peyote? Libertà? Cosa intendi per libertà? Licenza di dire castronerie è libertà?», chiede un’altra utente. Insomma, non un post popolare per il pentastellato.

alessandro di battista

(In copertina immagine sfondo da Ansa/Di Meo)

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