Altro che bimbe di Conte, Alessandra Cantini spiega il motivo (polemico) della sua richiesta di selfie al premier

Si era presentata come una studentessa che ha sostenuto l’esame di diritto privato con Giuseppe Conte a Firenze. La ragazza che ha chiesto un selfie al presidente del Consiglio giovedì sera a Roma è in realtà molto nota sia al pubblico televisivo, sia sui social network: si tratta infatti di Alessandra Cantini, scrittrice, che si rese protagonista di una scena molto provocatoria e polemica nel corso del programma La Repubblica delle donne, di Piero Chiambretti, alzandosi la gonna e mostrando il fondoschiena.

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Alessandra Cantini è la studentessa che ha chiesto la foto a Giuseppe Conte

È questa l’origine della frase: «Dovrei togliermi mutande e reggiseno per fare questa foto» pronunciata davanti al presidente del Consiglio per le strade di Roma. Una frase che è stata esplicitata ulteriormente nel momento in cui la scrittrice ha pubblicato la foto su Instagram:

Chi è Alessandra Cantini e quali sono le caratteristiche del suo pensiero

Il concetto, nel corso della serata di ieri, è stato ribadito anche alla trasmissione radiofonica La Zanzara, condotta da Giuseppe Cruciani e David Parenzo. Alessandra Cantini ha tenuto a sottolineare che non è una fan del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e che, appunto, la sua frase aveva un intento polemico: «Avete lasciato gli italiani in mutande – ha scritto sui social -, ma io non le porto mai e non ho nulla da perdere».

Nel corso della giornata di ieri, Alessandra Cantini ha risposto in maniera provocatoria ai tanti messaggi offensivi che ha ricevuto, anche da parte della comunità LGBT che l’ha accusata di avere idee contrarie ai principi del movimento omosessuale. Sulle sue Instagram Stories – in cui va in giro per Roma – c’è la spiegazione di tutto quanto accaduto nelle ultime 24 ore.

Alessandra Cantini ha un vasto seguito sui social network legato sia alla sua attività di scrittrice, sia al fatto che frequenta come opinionista alcune trasmissioni televisive (come quella di Piero Chiambretti appunto). Le sue idee puntano a rivedere il concetto di femminismo (il suo libro più celebre si intitola Sacro maschio), sostenendo che quello di quarta generazione stia limitando sia gli uomini, sia le donne. Nel corso delle sue uscite pubbliche ha anche mostrato perplessità legate al movimento ambientalista e LGBT.

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