Il differente trattamento (sulle agevolazioni) per le PMI rispetto alle startup

Soprattutto per quel che riguarda l'accesso al fondo di garanzia, le Piccole e Medie Imprese Innovative devono seguire una procedura differente

20/06/2024 di Enzo Boldi

Nel mondo delle nuove realtà aziendali che intendono affacciarsi sul mondo dell’impresa, non ci sono solamente le cosiddette startup. Un ruolo fondamentale, anche all’interno del tessuto socio-economico del Paese, ci sono le Piccole e Medie Imprese Innovative. Anche loro, così come accade alle suddette startup, hanno la possibilità di accedere al mondo degli incubatori (certificati e non) e, anche attraverso queste organizzazioni (pubbliche o private) hanno la possibilità di accedere ad alcune agevolazioni dedicate proprio alle PMI.

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Ci sono, però, delle piccole – ma strutturali – differenze, soprattutto per l’accesso ad alcune sovvenzioni o sussidi messi a disposizione dello Stato. Se per quel che riguarda – come abbiamo spiegato in un approfondimento dedicato – le startup innovative che si rivolgono a incubatori certificati hanno la possibilità di accedere al fondo di garanzia in forma automatica, gratuita e prioritaria, per le PMI Innovative il paradigma è differente.

Agevolazioni PMI differenti rispetto agli incubatori certificati

Il tutto viene spiegato in un documento pubblicato dal MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made In Italy, ex Mise) in cui viene spiegata, nel dettaglio, la differenza nell’accesso ai fondi di garanzia. Detto che la dinamica principale (ovvero quella dell’accesso al credito, in cifre e percentuali) è la stessa valida per le startup innovative e gli incubatori certificati – garanzia, applicabile sia in via diretta che su operazioni effettuate tramite confidi, copre fino allo 80% del credito erogato dalla banca alle startup innovative e agli incubatori certificati (fino a cinque milioni di euro) – per le PMI Innovative ci sono dei vincoli all’accesso:

«Ai sensi delle disposizioni operative del Fondo, applicabili per le domande presentate a partire dal 15 marzo 2019, le condizioni di accesso delle PMI innovative alla garanzia del FGPMI differiscono parzialmente da quanto riservato a startup innovative e incubatori certificati: in particolare, mentre per startup e incubatori l’accesso al Fondo è automatico – vale a dire, la garanzia è concessa a prescindere dal merito creditizio dell’azienda – le PMI innovative sono soggette in ogni caso a una valutazione del Fondo, che classifica la rischiosità dell’operazione sulla base di 5 fasce di rating. Alle PMI innovative è negato tout court l’accesso al Fondo nel caso esse siano classificate nella fascia di merito creditizio più bassa, la quinta». 

Come si evince da questo dettaglio, dunque, le agevolazioni PMI Innovative di base sono le stesse riservate a startup innovative e incubatori certificate. La differenza – che cambia, e non di poco la possibilità di accesso – sta nel controllo: non è automatico l’accesso al fondo di garanzia, ma sarà vincolato a una valutazione (da parte del fondo stesso) sul livello di rischio dell’impresa. Il tutto attraverso una classifica con fasce di rating: più si è in alto – in base al merito creditizio -, più è alta la possibilità di accedere al fondo.

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