L’agenzia per la cybersicurezza che stiamo creando ora in Italia in Germania esiste dal 1991

Nel percorso di creazione dell'agenzia per la cybersicurezza italiana è bene ricordare come e perché siamo così indietro rispetto a molti altri paesi europei

30/06/2021 di Ilaria Roncone

«Stiamo arrivando un po’ tardi sull’argomento», per dirla con un eufemismo. Queste le parole di Franco Gabrielli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio in qualità di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica. Basti pensare che la Germania dispone di questo tipo di organo addirittura dal 1991 e, attualmente, ci lavorano 1200 persone. Stesso discorso per la Francia che, seppure abbia la sua agenzia per la cybersecurity “solo” dal 2009, conta mille persone impiegate attualmente. Gabrielli si è presentato in audizione davanti alle Commissioni riunite Affari costituzionali e Trasporti sottolineando i problemi del nostro paese in ambito di cybersicurezza.

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«La struttura cibernetica pubblica ha forti criticità»

La bozza del decreto legge c’è ma è impossibile non sottolineare quanto in ritardo l’Italia si muova rispetto ad altri paesi europei. «Sono fortemente preoccupato – ha detto Gabrielli – perché, come ha detto anche il ministro Colao, la stragrande maggioranza della struttura cibernetica di questo Paese sotto il profilo pubblico presenta fortissime criticità». Proprio per questo il governo ha deciso di provvedere d’urgenza e istituire l’agenzia per «risponde a questa esigenza di dotarci quanto prima di una struttura che dovrà essere costruita».

Ribadito, ancora una volta, che il percorso di costruzione dell’agenzia per la cybersicurezza «dovrà avere tempistiche compresse». Gabrielli ha anche evidenziato l’importante divisione di compiti dei vari organi coinvolti nell’ambito. «Se l’Agenzia sarà chiamata a essere lo strumento attraverso il quale il presidente del Consiglio attuerà le politiche per la sicurezza cibernetica del Paese e se avrà ad oggetto la costruzione della sicurezza, che è precondizione per gestire adeguatamente gli incidenti e gli attacchi cibernetici – ha precisato il sottosegretario – è anche vero che dall’ambito di azione dell’agenzia dovrà essere completamente distinta e divisa l’azione sia della cosiddetta cyber investigation, che è attribuita alle forze di polizia».

L’agenzia costruisce la sicurezza, le forze di polizia indagano sugli illeciti. E un ulteriore elemento sarà quello della cyber defence, «nella quale le nostre forze armate e il mondo militare svolgono un ruolo importante».

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