Gli amici non sono «affetti stabili» (almeno fino al 18 maggio)

03/05/2020 di Enzo Boldi

Dopo aver passato giornate a interrogarsi sul concetto di congiunti, gli italiani hanno trascorso le giornate – tra varie dichiarazioni che, sicuramente, non hanno fatto altro che aumentare la confusione sul tema – su chi fossero i cosiddetti «affetti stabili» da poter incontrare o a cui far visita da lunedì 4 maggio. Si tratta di parenti (fino al sesto grado, comi i figli dei cugini), coppie di conviventi (che hanno vissuto separatamente la fase-1 del lockdown) e i fidanzati. Non gli amici.

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E proprio su quest’ultima categoria si erano sollevate alcune perplessità sia per il concetto labile di «affetti stabili», sia per le parole della scorsa settimana pronunciate dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri che, prima di correggere il tiro (con un’altra dichiarazione che, comunque, non ha fatto chiarezza più di tanto), aveva parlato anche di possibilità di effettuare visite e incontrare amici. Parole che avevano fatto sperare milioni di italiani che non vedevano l’ora di andare a incontrare conoscenze di vecchia data. Ma, per il momento, questa eventualità è rimandata.

Affetti stabili, ma non amici

Oltre alle Faq sulla fase-2 pubblicate sul sito del governo nel pomeriggio di sabato 2 maggio, è arrivata anche un’ulteriore spiegazione da parte di Palazzo Chigi che, in serata, ha specificato che nella categoria dei «congiunti» e nella sottocategoria di «affetti stabili» non rientrano gli amici. Insomma, le «persone legate da uno stabile legame affettivo» non sono gli amici e non lo saranno almeno fino al 18 maggio. In questa data, infatti, potrebbero allentarsi ulteriormente le misure relative agli spostamenti, ma tutto dipenderà dalla curva dei contagi in Italia.

La privacy per i fidanzati

Per quel che riguarda le visite ai fidanzati, non occorrerà – come già evidenziato nei giorni scorsi da rumors provenienti di Palazzo Chigi – svelare l’identità del partner che si sta andando a incontrare. Nell’autocertificazione, infatti, non si dovrà scrivere il nome e il cognome della persona da cui si sta andando, ma solamente – come accade fino a oggi – il luogo di partenza e quello di arrivo per il proprio spostamento (con causale da spuntare tra i ‘motivi di necessità’), indicando tra le motivazioni la visita al/la proprio/a fidanzato/a. Stesso discorso varrà per i parenti.

(foto di copertina: da Piaxabay)

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