L’agenzia che propone un lavoro da badante (ma non devi essere ‘di colore’)
05/07/2020 di Enzo Boldi
A Brittoli, un piccolo comune in provincia di Pescara, si cerca una badante. I requisiti sono i seguenti: disponibilità immediata per un lavoro H24 e la possibilità di regolarizzazione attraverso la sanatoria per stranieri irregolari in Italia. Poi quell’inciso che sta facendo discutere: non devi essere di colore. Insomma, le persone con la pelle nera non possono rispondere a questo annuncio. A pubblicare questa opportunità lavorativa è stata l’agenzia Adiura Chieti, scatenando un vespaio di polemiche.
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«L’Agenzia Adiura di Chieti Scalo cerca una badante h. 24 per Brittoli (Pescara). Non dev’essere di colore. Contratto a norma di legge. Possibilità di sanatoria per gli irregolari. Primo contato whatsapp 338-4381228. La richiesta ha carattere di urgenza», si legge nell’annuncio social pubblicato nel pomeriggio di venerdì 3 luglio dalla pagina Facebook di Adiura Chieti Aggiornamento delle 10.45: il post, qui sotto lo screenshoot, è stato rimosso).
Adiura Chieti e l’annuncio per una badante «non di colore»
Si tratta di un’agenzia diffusa su tutto il Centro-Nord e si occupa, per lo più, di mettere in contatto persone che necessitano di operatori sanitari o badanti – come in questo caso – per cittadini non auto-sufficienti. Ma quell’inciso sul fatto che la proposta di lavoro a Brittoli fosse rivolto solamente a persone non di colore – definizione sbagliata, a prescindere – ha provocato inevitabili reazioni. Come spiega NextQuotidiano, però, la vicenda sembra avere contorni diversi. Sui social, infatti, compare questo altro messaggio.
La discriminazione nel mondo del lavoro
Nel post pubblicato in un gruppo in cui si cercano badanti, non si fa riferimento ad Adiura Chieti. Ma il luogo citato – Brittoli -, le esigenze e il numero di telefono (lo stesso pubblicato anche nell’annuncio dell’agenzia e che fa riferimento alla stessa sede di Adiura in Abruzzo), fanno capire che si tratta della stessa ricerca. La persona che dovrebbe essere accudita, dunque, è un uomo con la sindrome di down che – citando quanto scritto nel post – «ha paura delle donne di colore». Ricordiamo, però, che non può esistere discriminazione nel mondo del lavoro, né tantomeno nelle offerte.
(foto di copertina: da pagina Facebook Adiura Chieti)