Altri 13 editori firmano con Google, cambia il giornalismo digitale in Italia
Oltre al Corriere della Sera, anche altri quotidiani e gruppi editoriali italiani hanno chiuso accordi separati con Mountain View
24/03/2021 di Gianmichele Laino
Quello che stavamo guardando da lontano in questi giorni, con il caso australiano e News Corp ad esempio, ma anche con le concentrazioni editoriali che stavano firmando contratti con Google in Francia o in Spagna, è diventato realtà concreta anche nel nostro Paese. Con una mossa a sorpresa, scopriamo oggi che ben 14 editori italiani hanno firmato accordi separati con il colosso di Mountain View per la distribuzione delle notizie su Showcase. Vi abbiamo già parlato dell’accordo Google-editori a proposito di Rcs e, quindi, del Corriere della Sera. Ma nel corso della mattinata è stata battuta un’agenzia secondo cui anche altri gruppi editoriali italiani hanno messo in moto questa macchina.
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Accordo Google-editori, cosa sta succedendo
Sono altri 13 gli editori che hanno chiuso accordi con Google: Sole 24Ore, Gruppo Monrif, Caltagirone Editore, il Fatto Quotidiano, Libero, Il Foglio, Il Giornale, Il Tempo, Ciaopeople, Edinet, Gruppo Corriere, Citynews e Varese web. Praticamente tutto il mondo dell’editoria tradizionale in Italia, fatta eccezione per il gruppo Gedi. Una riprova – che conferma quanto avvenuto in altri Paesi del mondo – che Mountain View si mette al tavolo soltanto delle grandi concentrazioni editoriali, facendo passare in secondo piano tutto quel mondo – fatto di piccole e medie realtà – che effettivamente distribuisce i propri contenuti anche grazie al motore di ricerca.
Secondo una nota ufficiale diffusa da Google, questa mossa rispetta la direttiva europea sul Copyright in relazione agli usi specifici online delle pubblicazioni giornalistiche. È una sorta di mossa in anticipo rispetto alla ricezione di questa stessa normativa in Italia: ricordiamo infatti che, nonostante l’approvazione in sede di Unione Europea, il nostro parlamento non ha ancora recepito questo corpus normativo, non andando a legiferare sul tema.
Le reazioni degli editori italiani
Google, pertanto, ha deciso di muoversi con un certo anticipo e l’effetto non è prevedibile, al momento. I contenuti delle testate e dei gruppi editoriali coinvolti avranno un formato proprio nella sezione Showcase, che offrirà ai lettori l’accesso a contenuti più approfonditi a fronte di una remunerazione per gli editori firmatari degli accordi. In Italia, questa funzione non è ancora disponibile, ma lo sarà nei prossimi mesi. Secondo alcune dichiarazioni rese da amministratori delegati delle testate coinvolte, possiamo già comprendere come funzionerà Showcase e quale sarà il suo rapporto con i quotidiani che hanno partecipato a questo accordo: un ambiente pensato per una fruizione che valorizza i contenuti giornalistici e la ‘curation’ gestita direttamente dalle redazioni, secondo l’ad di CityNews Luca Lani, tra i primi gruppi editoriali a fare un accordo con Google.
Secondo Cristiano Sartori del Foglio, invece, la scelta si giustifica con il fatto che la sua testata abbia sperimentato sempre nuove esperienze di fruizione: «I servizi messi a disposizione da News Showcase – dice -, in linea con queste premesse e in armonia con le più recenti normative europee come la direttiva copyright e il suo Articolo 15 sui diritti connessi ci permetteranno di aprire un nuovo capitolo nella collaborazione con Google, per sfruttare le opportunità del digitale e aiutare il Foglio a rafforzare la sua identità, la sua libertà, la sua indipendenza, dando la possibilità alla nostra testata, a 25 anni dalla sua nascita, di consolidare la sua comunità».
Soddisfatto anche l’ad di Ciaopeople, Gianluca Cozzolino, che parla di un accordo che va ad aggiungersi alla remunerazione naturalmente prevista dalla normativa sul Copyright: «Si tratta di riconoscere un valore all’informazione di qualità, che è un passo determinante per lo sviluppo e la crescita dell’intero comparto giornalistico, un’operazione che garantisce ai lettori la fruizione di un contenuto selezionato e autorevole». Marco Giovannelli di Varese web parla invece di un “consolidamento” dell’accordo con Google, che va nella direzione di far crescere e sviluppare il giornalismo glocal.