La geopolitica della cybersicurezza: l’accordo tra ACN e gli omologhi della Tunisia

Secondo Bruno Frattasi, si tratta di un passaggio fondamentale per la cooperazione in area mediterranea, anche in ambito cybernetico

03/10/2023 di Gianmichele Laino

In un momento estremamente particolare per i rapporti diplomatici tra l’Unione Europea tutta e la Tunisia, è opportuno ricordare quanto – anche dal punto di vista della cybersicurezza – l’Italia si sia spesa con il Paese mediterraneo per instaurare un dialogo che sia bidirezionale e volto alla collaborazione. La cornice, ovviamente, è sempre quella più ampia che ha portato – nel luglio del 2023 – a individuare un memorandum tra l’Unione Europea e la Tunisia, con la partecipazione diretta della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha accompagnato la presidente della Commissione Europea nella visita istituzionale a Tunisi.

Da quel momento in poi, l’UE ha cercato – nell’ambito di una collaborazione sulle rotte dei migranti – di favorire un partenariato multidimensionale, che potesse favorire lo sviluppo economico della Tunisia e il rafforzamento nei processi di transizione verde e digitale. E che adesso, però, dopo le recenti dichiarazioni del presidente tunisino Kais Saied, sembra essere definitivamente naufragato, con tanto di dichiarazioni ostili nei confronti dell’Unione Europea. Eppure, soltanto a fine settembre, per dare continuità a questo asse diplomatico, il direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, Bruno Frattasi, aveva firmato un’intesa con l’ANCS della Tunisia, nell’ambito della sicurezza informatica. Un’intesa che, al momento, resterebbe in piedi.

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Gli osservatori internazionali della situazione del Mediterraneo avevano messo l’accento su questo accordo, che è stato firmato lo scorso 28 settembre e che prevede un rafforzamento del piano d’intesa sullo «scambio di informazioni per gli  attacchi informatici e sulle buone pratiche in materia di risposte agli attacchi e l’organizzazione di attività di formazione, ricerca e scambio di esperti». Tra l’altro, per ricordare l’importanza di un accordo di questo tipo, bisogna sottolineare che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale italiana (che, comunque, è un organismo di recente istituzione) ha scelto proprio l’Agenzia tunisina come primo partner di un accordo di questo genere: si tratta, infatti, della prima volta che l’ACN ha stipulato un accordo del genere con un’agenzia omologa estera. La firma sul documento è del direttore generale Bruno Frattasi, che ha stipulato questa collaborazione insieme al capo dell’ANCS tunisina Yacine Djemaiel, alla presenza del ministro tunisino delle Tecnologie e della Comunicazione, Nizar Ben Neji.

Secondo quanto è stato riportato dai media internazionali che hanno seguito l’evento, il direttore dell’ACN Bruno Frattasi ha ricordato: «Le sfide comuni che affrontiamo e la natura transnazionale delle minacce informatiche, hanno spinto l’Italia e la Tunisia a rafforzare la loro cooperazione in questo importante settore. Credo che questo accordo con la Tunisia sia strategico per l’Italia in quanto rappresenta un passo importante per rafforzare la sicurezza del cyberspazio nell’area del Mediterraneo».

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