Perché è importante far entrare Aboubakar Soumahoro e non soltanto Sandra Milo

Aboubakar Soumahoro, sindacalista USB che ha sempre difeso i diritti dei braccianti, si è incatenato davanti a Villa Doria Pamphili dove sono in corso gli Stati Generali organizzati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il sindacalista ha dichiarato che la sua protesta – compresa di sciopero della fame – continuerà fino a quando non verrà invitato all’interno per portare, davanti agli interlocutori degli Stati Generali, il grido di dolore dei braccianti sfruttati, soprattutto dopo l’ultima vicenda che ha coinvolto Mohammed Ben Aliil senegalese morto in un rogo a Borgo Mezzanone.

LEGGI ANCHE > Giuseppe Conte ha ricevuto Sandra Milo che si era incatenata davanti a Palazzo Chigi

Aboubakar Soumahoro incatenato davanti a Villa Pamphili

«Oggi – ha detto in un video -, inizio lo sciopero della fame e mi incateno qui a Villa Pamphili (Via Aurelia Antica, 183), dove si stanno tenendo gli Stati Generali, finché il governo non ascolterà il grido di dolore di noi invisibili e di tutti gli esclusi».

Aboubakar Soumahoro dovrebbe entrare, come è successo con Sandra Milo

È necessario che le istanze dei braccianti agricoli vengano portate all’attenzione di un evento che, nelle intenzioni, dovrebbe preparare gli interventi sul tessuto economico e sociale italiano per i prossimi anni, all’indomani dell’emergenza sul coronavirus, trasformatasi in crisi economica violenta. Per questo, Giuseppe Conte – che qualche giorno fa ha fatto salire a Palazzo Chigi Sandra Milo che si era incatenata in piazza per testimoniare a favore dei lavoratori autonomi del mondo dello spettacolo – a maggior ragione dovrebbe far entrare il sindacalista che difende i braccianti.

Il governo ha approvato un provvedimento – preparato dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova – che punta alla regolarizzazione dei migranti che lavorano nei campi, ma la sua applicazione si annuncia decisamente difficile. Su questo punto, Aboubakar Soumahoro può dare un contributo essenziale, oltre che una testimonianza. Affinché non si continui più a morire nei campi profughi, affinché i braccianti agricoli di un Paese che ha nell’agricoltura una delle sue vocazioni, possano far parte dei processi decisionali che riguardano il settore.

Share this article