Ibrahimovic, l’onnipotente: entra, segna due gol strepitosi e ribalta il risultato per i Galaxy | VIDEO

Ok, il campionato di calcio negli Stati Uniti non avrà lo stesso tasso tecnico di quelli europei (anche se vi si sta avvicinando). Ma qualcuno, guardando lo spezzone di partita fatto da Zlatan Ibrahimovic ieri, si starà mordendo le mani. Vedi José Mourinho che lo ha praticamente escluso dal Manchester United. Oppure, qualche altro presidente che avrebbe potuto acquistarlo con il solo «sacrificio» del pagamento del suo ingaggio.

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ZLATAN IBRAHIMOVIC, CHE ESORDIO IN MLS

Fatto sta che Ibra, al suo esordio in MLS League nel difficile derby tra Los Angeles FC e i suoi Los Angeles Galaxy – la squadra che fu di David Beckham -, entra e risolve i problemi. Al momento della sostituzione che gli fa calpestare il terreno di gioco per la prima volta dopo diverso tempo, la sua squadra sta perdendo 3-1. Quella di Zlatan Ibrahimovic è la classica mossa disperata.

Lo svedese, infatti, viene comunque da un lungo infortunio e non ha avuto molto tempo per adattarsi agli schemi dei suoi nuovi compagni. Ma il genio non ha bisogno di allenamenti, evidentemente. La prima rete – quella del momentaneo 2-3 – è un vero e proprio capolavoro di balistica. Ibrahimovic, infatti, ha raccolto il pallone dopo un batti e ribatti a centrocampo. Quando ha visto la palla rimbalzare davanti a sé, non ci ha pensato un attimo a lasciar partire un bolide verso la porta avversaria, con il portiere leggermente fuori dai pali.

ZLATAN IBRAHIMOVIC, IL VIDEO CON I GOL

Un gol da quaranta metri, praticamente da centrocampo. Che già da solo, in verità, avrebbe permesso a Zlatan Ibrahimovic di essere celebrato il giorno dopo.

Ma non è bastato. Allo scoccare del Novantesimo, con la squadra che aveva già acciuffato il pareggio, l’attaccante si è inventato il colpo di testa che, all’ultimo minuto, ha permesso ai LA Galaxy di vincere il derby. Si disinteressa del pallone uscendo dal fuorigioco, lascia il cross a un suo compagno e si piazza nel cuore dell’area di rigore dove, con un colpo di testa, infila la palla in fondo al sacco. L’azione – a onor del vero – sembra essere viziata da un fuorigioco piuttosto evidente. Ma negli Stati Uniti, il Var non c’è ancora. E nessun arbitro, in verità, se la sarebbe mai sentita di negare il sogno a Ibrahimovic. L’importanza di chiamarsi Zlatan.

(Credit Image: © Brandon Parry via ZUMA Wire)

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