La telefonata Zingaretti-Casaleggio, il guru M5S: «Governo ok, ma non umiliate Di Maio»
22/08/2019 di Redazione

Mentre Matteo Salvini aveva detto più volte, nel corso della brevissima pausa di Ferragosto, di aver lasciato acceso il suo cellulare, dopo aver fatto deflagrare la crisi di governo, per aspettare una chiamata del Movimento 5 Stelle, la linea telefonica bollente, evidentemente, era un’altra. E correva sulla cella che agganciava Zingaretti-Casaleggio, in una corrispondenza totalmente inedita. Secondo quanto descrive Goffredo De Marchis su Repubblica, la telefonata fatidica sarebbe avvenuta nel giorno di Ferragosto.
Zingaretti-Casaleggio, la telefonata del 15 agosto
I due sono gli attori esterni di questa alleanza possibile tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Non è una novità che, ormai, le due forze in gioco stanno cercando un terreno comune di dialogo per provare a portare a casa un’intesa basata – secondo il Partito Democratico – su cinque punti programmatici. Il tentativo è stato benedetto proprio da quella telefonata che, tuttavia, ha messo in luce altri punti di confronto che non sono emersi dopo la direzione del Partito Democratico di ieri.
Zingaretti ha ribadito di essere contrario ad accordicchi o a governi dall’orizzonte piuttosto ristretto, mentre invece Davide Casaleggio ha risposto che il cambiamento e la discontinuità rispetto al passato dovrebbe avere un’eccezione nel ruolo di Luigi Di Maio: «Non va umiliato» – è la condizione che Davide Casaleggio ha posto.
Zingaretti-Casaleggio, le condizioni reciproche per l’alleanza Pd-M5S
Al momento, l’ex vicepremier è uno dei punti di contatto più saldi tra il Movimento 5 Stelle e la Casaleggio Associati che, invece, ha perso un po’ la presa sui duri e puri, partendo proprio da Beppe Grillo. Davide Casaleggio rappresenta il movimento di governo (e poco di lotta) e il suo alter ego perfetto è proprio Luigi Di Maio.
Ma Nicola Zingaretti, che forse è disposto a chiudere un occhio sul big dei big del Movimento, ha dettato anche altre condizioni: lui non può entrare in questo governo come attore diretto (ha solo il mandato di metterlo in piedi, un mandato da segretario) e inoltre non è disposto a far percepire il Partito Democratico come una semplice riserva della Lega.
La telefonata è andata in scena a Ferragosto, a quanto pare. Da allora sono stati fatti più passi avanti che passi indietro. La sensazione, quindi, è che le rispettive cornette abbiano fatto click con discreta soddisfazione reciproca.
FOTO: Nicola Zingaretti a destra e Davide Casaleggio a sinistra (FOTO ANSA)