Zangrillo rilancia: «Locatelli sconcertato? Mi dispiace, ma io riporto la realtà dei fatti»

01/06/2020 di Enzo Boldi

Le dichiarazioni di Alberto Zangrillo continuano a far discutere. Il direttore del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, ospite domenica di Lucia Annunziata a Mezz’ora in più (su Rai 3), ha detto che il Coronavirus è clinicamente sparito, provocando diverse reazioni avverse nella comunità scientifica e nel Cts. Questa mattina, è lo stesso professore a replicare allo sconcerto insofferente mostrato dopo le sue parole, spiegando che quelle parole non sono frutto di una sua idea personale, ma sono sostenute dai numeri.

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«Sono molto dispiaciuto che Locatelli sia sconcertato – ha detto Alberto Zangrillo all’AdnKronos -. In medicina non esistono punti di vista e chi dice che il mio è un punto di vista sbaglia prospettiva. Io riporto la realtà dei fatti». Secondo il direttore del reparto di terapia intensiva del San Raffaele di Milano, dunque, i numeri dei contagi e degli infettati in gravi condizioni è nettamente diminuito. Dati che sono sostenuti da uno studio realizzato dallo stesso nosocomio meneghino.

Zangrillo replica allo sconcerto di Locatelli e del Cts

E non è l’unico a sostenere questa tesi. Anche l’infettivologo dell’Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, sostiene questa posizione, come spiega lo stesso Zangrillo. Le perplessità su questa vicenda del Coronavirus clinicamente sparito arrivano dagli altri numeri: perché se è vero che i dati sulla pandemia in Italia sono in lento e costante calo, sembra essere difficile parlare di virus che ora è quasi inesistente quando ogni giorno si segnalano centinaia di nuovi casi e decine di nuovi decessi.

Non è un liberi tutti

Alberto Zangrillo, però, sostiene che quella sua dichiarazione non vuole rappresentare un rompete le righe e un libera tutti: «Non ho detto che da domani ci possono essere gli assembramenti. Ho detto che sarà opportuno essere cauti per un certo periodo. D’altronde, il viceministro Sileri, che parla la mia stessa lingua, sa che parlo a ragion veduta».

(foto di copertina: da Mezz’ora in più, Rai 3)

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