Salvini vuole Checco Zalone senatore a vita al posto dei «reperti» | VIDEO

24/12/2019 di Enzo Boldi

Partiamo da un assunto: tutte le polemiche contro Checco Zalone e la sua canzone che lancia l’uscita nei cinema (il giorno di Capodanno) del suo ultimo film ‘Tolo Tolo’, sono sterili. Quel brano, infatti, è un’incetta di luoghi comuni dell’italiano medio nei confronti degli stranieri, in questo caso degli immigrati. E, conoscendo l’attore comico pugliese, tutto quanto gli è piovuto addosso in questi giorni, con assurde accuse di razzismo, sarà rispedito al mittente. Ma proprio per questo polemiche, Matteo Salvini vuole premiarlo: Checco Zalone senatore a vita.

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Il leader della Lega lo ha detto, ovviamente ironizzando, nel corso di un comizio a Chieti, in Abruzzo, rispondendo alle critiche piovute nei confronti di Checco Zalone.

«Hanno messo sotto accusa Checco Zalone perché è razzista. Ha girato il film Tolo Tolo ed è politicamente scorretto – ha detto il leader della Lega dal palco di Chieti -. Ma buon Dio! Viva Checco Zalone, lo voglio senatore a vita Checco Zalone. Non qualche reperto (facendo con la mano un gesto che indica il passato, ndr). Questi hanno tempo per queste questioni». Poi ricomincia con le solite accuse secondo cui per fare musica, in Italia, occorra essere di sinistra, come per fare cinema e insegnare all’Università.

Checco Zalone senatore a vita «al posto di quei reperti»

Al netto di tutto, le parole principali non sono su Checco Zalone senatore a vita, ma quella definizione di «reperti» data degli attuali presenti a Palazzo Madama. Insomma, per Matteo Salvini i vari Mario Monti, Giorgio Napolitano, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre sono dei «reperti».

Peccato che, forse, il leader della Lega si sia dimenticato i criteri secondo i quali l’ordinamento costituzionale indica i canoni per la nomina di senatori a vita. Che sono di due tipi: quelli ‘di diritto’ (cioè gli ex presidenti della Repubblica) e quelli di ‘nomina presidenziale’ per «altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario» (come recita l’articolo 59 della Costituzione italiana). E, per il momento – nonostante la grande stima – Checco Zalone ancora non rientra in nessuna di queste categorie.

In attesa di Tolo Tolo

Il film, Tolo Tolo, uscirà nelle sale cinematografiche il prossimo 1 gennaio. Forse il leader della Lega dovrebbe attendere di vedere la pellicola per intero dato che le premesse, al netto delle sterili polemiche di chi sembra ignorare il ‘castigat ridendo mores’ tipico di Checco Zalone, sembrano essere una rappresentazione delle usanze dei cittadini italiani che si scagliano contro gli stranieri per cercare la pagliuzza negli occhi altrui ignorando la trave nel proprio occhio.

(foto di copertina: ANSA/FEDERICA ROSELLI +  Simone Kuhlmey/Pacific Press via ZUMA Wire. Video da La Repubblica)

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