L’arroganza del capogruppo FdI in commissione sanità dopo aver confuso la Ru486 con la pillola del giorno dopo
19/06/2020 di Ilaria Roncone

Sembra incredibile, ma accade anche questo. Francesco Zaffini, capogruppo in commissione sanità e membro di Fratelli d’Italia, ha confuso la Ru486 (pillola abortiva) con la pillola del giorno dopo, presa il giorno dopo il rapporto a rischio per evitare il concepimento. La prima si prende entro la settima settimana dall’inizio della gestazione e serve per abortire, l’altra impedisce che il concepimento avvenga e va presa entro 72 o 120 ore a seconda del farmaco. Nel surreale dialogo gli viene fatto notare che sta commettendo un errore e non solo non si scusa, ma arriva ad attaccare Tommaso Bori, consigliere regionale Dem e medico, presente anche lui nel dibattito in videochat sul giornale online Umbria 24.
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Francesco Zaffini scambia la pillola del giorno dopo con la pillola abortiva, dicendo che era una battuta
L’arroganza si Zaffini di Fratelli d’Italia, che sbaglia e non lo riconosce
«Quando tu conoscerai la metà in sanità la metà delle cose che conosco io potrai brindare». Mentre Zaffini continua a parlare e ad attaccare Bori, il giovane fa presente di essere anche un medico. «Ha appena detto che la Ru486 è la pillola del giorno dopo», ribadisce Bori, e Zaffini conclude dicendo che la sua era una battuta. L’arroganza nell’atteggiamento di Zaffini è palese ed è doverosa una riflessione. La commissione sanità – come tutte le altre – svolge «funzioni legislative, conoscitive, di indirizzo e di controllo». In mano a chi viene messo il potere di discussione e decisionale su ciò che è meglio per la salute dei cittadini e, in questo caso, delle donne?