Wuhan pronta a uscire dalla quarantena deve farci capire quanto sia importante stare a casa

Mentre in Italia abbiamo chiuso tutto dalla Cina arrivano notizie confortanti, quelle in cui tutti un po’ speriamo. Che le misure che ci troviamo obbligati a rispettare in questi giorni siano faticose è ovvio per tutti, ma il premio lo abbiamo sotto gli occhi. In poco più di un mese in Cina e a Wuhan si è potuto assistere a un rovesciamento della situazione, col coronavirus che non contagia quasi più – ieri si sono registrati 19 nuovi casi – e le istituzioni a un passo dal riaprire la regione di Hubei, primo focolaio al mondo.

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Whuan è la prova che stare a casa è la sola soluzione per contenere il contagio

Con appena 19 nuovi contagi registrati nella giornata di ieri, la regione di Hubei e Wuhan sembrano pronte a tornare in contatto con il mondo. Grazie alle stringenti misure di isolamento domestico richieste alla comunità il Covid-19 non fa più paura come un mese fa nella Terra del Dragone. E il dato positivo viene rafforzato dal fatto che, per la prima volta, Xi Jinping si sia fatto vedere nella zona sottoposta all’isolamento. Pur rispettando la distanza di sicurezza e indossando la mascherina, il leader del Partito Comunista è entrato nel territorio che ha visto la prima, massiccia diffusione del contagio da coronavirus nel mondo. A partire da domani, dopo settimane, i cittadini potrebbero avere il permesso di uscire di casa con l’accortezza di dividere le contee in base ai livelli di rischio. Dove non si registrano nuovi casi le aziende dovrebbero poter riaprire. Per i trasporti tra le varie province occorrerà ancora aspettare. Si tornerà a vivere, quindi, con la massima cautela e grado per grado, così da impedire un colpo di coda del contagio.

Rispettare le misure del governo è il solo modo per uscirne

Elogiate dall’Oms più volte, le misure adottate dalla Cina sono costate tantissimo all’economia – questo è indubbio – ma hanno permesso un arginamento efficace del coronavirus. Questo deve farci capire che il solo modo in cui possiamo proteggere noi stessi, chi amiamo e la comunità dai rischi del coronavirus sia l’isolamento domiciliare. Resistere ora per festeggiare poi. Certo, in Cina la gestione iniziale del contagio è stata erronea, come parso evidente agli occhi di tutti il giorno in cui è morto Li Wenliang, il primo medico che aveva messo in guardia il suo governo sul rischio del virus e che non era stato ascoltato. Indubbiamente il popolo cinese non dimenticherà gli errori iniziali della gestione del governo comunista e elogerà sempre quel medico che ha dato la vita provando a convincere lo stato che la salute dei cittadini viene prima dell’economia di un paese.

(Immagine di copertina da Google Maps)

 

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