Anche il segretario alla Giustizia William Barr pronto a mollare Donald Trump: «Il mio lavoro sta diventando impossibile»

A far perdere la pazienza una volta per tutte a William Barr sarebbero stati i tweet di Donald Trump a proposito di Roger Stone. Per l’esattezza, quella serie di cinguettii avrebbe reso al segretario alla giustizia «impossibile» fare il proprio lavoro. E dopo aver difeso il tycoon dalla scure dell’impeachment, Barr prende le distanze, rendendo possibile lo scenario delle sue dimissioni.

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«Non sarò vittima di bullismo o influenzato da chiunque» sono le parole utilizzate dal procuratore generale nei confronti di Donald Trump. Durante una intervista alla ABC News , Barr ha aggiunto che «non posso fare il mio lavoro qui al dipartimento con un commento di fondo costante che mi sottosopra». In particolare sarebbero stati i commenti fatti da Donald Trump, sempre via twitter, in merito a Roger Stone – condannato per sette reati nel tentativo di ostacolare un’indagine congressuale che minacciava il presidente-  ad essere stati la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Quel continuo cinguettare infatti impedisce di assicurare «ai pubblici ministeri del dipartimento che stiamo facendo il nostro lavoro con integrità» ha dichiarato Barr.

«È tempo di smettere di twittare sui casi penali del Dipartimento di Giustizia» ha quindi aggiunto bacchettando pubblicamente il Presidente Donald Trump, che però non ha risposto direttamente. A parlare è stata la sua segretaria stampa, Stephanie Grisham, che ha minimizzato le osservazioni del procuratore generale evidenziando come Trump non fosse «infastidito dai commenti» e ribadendo il suo diritto «proprio come ogni cittadino americano, di offrire pubblicamente le sue opinioni».

(Credits immagine di copertina: Wikimedia Commons)

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