Arrivano i “nostri”, M5S ribalta le tendenze Twitter per il voto su Rousseau

Nei giorni scorsi era prevalso il fronte del No, ma adesso ben 78 account hanno preso in mano le redini del Sì

11/02/2021 di Gianmichele Laino

Nei giorni scorsi, 122 account Twitter legati in qualche modo a fronde interne al Movimento 5 Stelle si erano battuti sul social network per diffondere messaggi che incoraggiassero gli iscritti a votare No all’alleanza di governo a sostegno di Mario Draghi. Questa mattina, poco prima dell’inizio della consultazione online (fissata, dopo tanti rinvii, alle 10 dell’11 febbraio), sono “arrivati i nostri”, ovvero quegli account Twitter a sostegno di una sorta di linea ufficiale dei vertici pentastellati, orientati a entrare nel governo dell’ex presidente della Banca Centrale Europea che ha promesso loro il super ministero della Transizione ecologica.

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Voto su Rousseau, il Movimento decide sul supporto a Draghi

Fino a questa sera alle 18, gli iscritti risponderanno a questo quesito dalla punteggiatura allegra (almeno in origine, prima delle modifiche):

Sei d’accordo che il MoVimento sostenga un governo tecnico-politico che preveda un super-Ministero della Transizione Ecologica e che difenda i principali risultati raggiunti dal MoVimento, con le altre forze politiche indicate dal presidente incaricato Mario Draghi?

Se nei giorni precedenti i trend su Twitter erano stati pesantemente influenzati dagli account contrari al governo Draghi (tra gli “influencer” che spingevano in questa direzione c’era anche il senatore Elio Lannutti), oggi è tutto un fiorire di account favorevoli all’esecutivo: Pietro Raffa – Digital Strategist e blogger sempre attento ai fenomeni delle tendenze politiche, soprattutto quando si parla di Movimento 5 Stelle – ne ha calcolati 73. Ma il loro peso specifico, vista anche la visibilità di cui godono all’interno del Movimento, è senz’altro maggiore.

E infatti, in poco tempo, #ioVotoSì è subito entrato nelle principali tendenze di Twitter in Italia. Qui, un esempio con il tweet di Luigi Di Maio, ex capo politico del Movimento e ministro degli Esteri:

La tendenza dell’hashtag #ioVotoSì

Questa strategia rafforza, se possibile, ancora di più l’idea che i continui rinvii della votazione su Rousseau siano stati determinati in maniera decisiva dall’iniziale mancanza di organizzazione per la diffusione di una strategia di persuasione, via social network, favorevole alla nascita del governo Draghi. Inizialmente, infatti, la votazione era prevista per il 9 e 10 febbraio. Successivamente era circolata la voce di uno spostamento alla sera del 10 febbraio e, infine, organizzata per la giornata dell’11.

Curioso l’elemento – che non scopriamo di certo ora – della coesistenza di una consultazione e di una propaganda parallela. Mentre per le elezioni tradizionali esiste il silenzio elettorale (violato ripetutamente sui social network), per il voto online su Rousseau questa ipotesi non è contemplata. Anzi, è proprio a ridosso dell’apertura del form per la votazione degli iscritti che si registrano le attività di propaganda più intense sui social network.

foto IPP/Paolo Gargini – Palazzo Chigi

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