Per Grillo la democrazia rappresentativa è «zoppicante», meglio la «democrazia diretta»

Beppe Grillo è convinto che in Italia i tempi siano maturi per parlare di democrazia diretta

23/09/2020 di Ilaria Roncone

A votare «ci va ormai meno del 50 per cento, quindi è una democrazia zoppicante»: queste parte delle parole di Grillo democrazia diretta durante un video intervento nell’ambito della tavola rotonda Ideas for a new world organizzata dal presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Il ragionamento del leader 5 Stelle ha come base il principio per cui il Parlamento non esercita più una funzione adeguata e che la democrazia rappresentativa così come la conosciamo dovrebbe cedere il passo a quella diretta, il vero futuro della politica.

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Grillo e il risultato del referendum

Sul referendum Grillo ha le idee chiare: «Quando usiamo questo strumento usiamo il massimo della espressione democratica, e per me la domanda andare a votare Sì o No alla riduzione dei parlamentari, per me che non credo più in una forma di rappresentanza parlamentare ma credo nella democrazia diretta fatta dai cittadini attraverso i referendum, è come fare una domanda ad un pacifista di essere a favore o meno della guerra».

Grillo democrazia diretta: estrazione a sorte dei parlamentari

«Si cominciano a prospettare scenari come l’estrazione a sorte. Perché no?», ha affermato Grillo, ›Perché non posso selezionare delle persone con certe caratteristiche e poi dire: ti vuoi occupare un anno, a tempo determinato, di questa cosa qui per la tua città, per il tuo Paese, per la tua regione? Non mi interessa chi sei e chi non sei, solo i requisiti». Un meccanismo a suo dire simile a quello di una «giuria popolare: se una persona può dare in una giuria popolare un ergastolo può anche occuparsi un anno di una cosa in politica. Evolviamo anche in questi settori: andare a votare ogni quattro-cinque anni e mettersi la coscienza in pace è assurdo. Devi dare il voto tutti i giorni».

Fare tutto con il voto digitale

La proposta di Grillo è quella, per raggiungere il maggior grado di rappresentatività diretta, di «fare tutto con il voto digitale. Sono andato ancora a votare con una matita, dietro una cabina… Sono cose che non concepisco più. Noi abbiamo lanciato Rousseau, che è interessante. Una piattaforma dove un cittadino può dire, consigliare, votare a tutti i livelli, proporre una legge. Oggi si può fare. Si può fare un referendum alla settimana». La proposta di Grillo è quella di combattere razzismo e negazionismo con l’ironia in politica: «Dare un senso di leggerezza alla politica, un senso anche un pò di ironia alla politica, perché stiamo andando verso derive brutte, di razzismo, e con una battuta felice il razzista lo metti a posto senza fare titoloni nei telegiornali. L’umorismo è il muro vero di questa cose qua, del razzismo e del negazionismo».

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