Alle Elementari non ci saranno più i voti numerici, ma i giudizi
27/05/2020 di Enzo Boldi
Questa mattina la Commissione Cultura e Istruzione ha approvato l’emendamento presentato dai senatori del Partito Democratico Francesco Verducci, Vanna Iori e Roberto Rampi che indica un ritorno al passato per quel che riguarda le valutazioni scolastiche degli alunni delle scuole primarie. Stop ai voti alle elementari, tornano i giudizi. Non ci sarà più, dunque, una pagella con i numeri (con la scala da 1 a 10, anche se tendenzialmente i tre numeri più bassi non vengono utilizzati), ma un giudizio sintetico fatto di parole.
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«L’emendamento prevede che nella scuola primaria i bambini non possano essere considerati dei numeri – ha dichiarato la senatrice del Pd Vanna Iori, come riportato dal quotidiano La Repubblica -. Dare un 4 può essere un macigno pesante da comprendere mentre una valutazione più complessiva prende in considerazione le caratteristiche del bambino. Ovviamente vanno trovate le parole adeguate e la valutazione va fatta in termini di giudizio sintetico».
Voti alle elementari addio, tornano i giudizi
Non è ancora ben chiaro se sarà un integrale ritorno al passato. Alcuni anni fa, intorno agli anni ’90, i voti alle elementari non erano numerici come, invece, lo sono fino a questo momento. I giudizi andavano dall’insufficiente (in tutte le sue declinazioni corredato da aggettivi come ‘gravemente’) all’ottimo, passando per il buono e sufficiente (anche in questo caso con tutte le sfumature come il ‘quasi’ e il ‘più che’).
Un ritorno al passato
Poi si è passato a un sistema di valutazione numerico, su scala da 1 a 10, che era già utilizzato nei Licei e negli Istituti Superiori. Valutare, però, i bambini piccoli (si tratta della fascia 6/10 anni) come numeri è stato valutato ingiusto e poco corretto nei confronti degli stessi studenti. Per questo è stato deciso di abolirli, con le pagelle delle elementari che cambieranno radicalmente.
(foto di copertina: da Pixabay)