La Corte dei conti ha aperto un fascicolo sui voli di Salvini

16/05/2019 di Redazione

Dall’aereo di Renzi, alla Ferrari dei cieli utilizzata da Matteo Salvini. Ora, la Corte dei Conti ha altro materiale su cui indagare. La magistratura contabile, infatti, ha aperto un fascicolo sui voli Salvini evidenziati da un’inchiesta del quotidiano La Repubblica. Nella giornata di ieri, infatti, il giornale aveva messo in evidenza – non smentito – come gli spostamenti istituzionali del ministro coincidessero in diversi casi con appuntamenti elettorali.

Voli Salvini sul Piaggio P-180: il motivo del contendere

Visto, dunque, che Matteo Salvini da ministro dell’Interno aveva sempre le spalle coperte dall’appuntamento istituzionale, utilizzare la Ferrari dei cieli – l’aereo Piaggio P-180 – per raggiungere una location dove da lì a poco si sarebbe svolto anche un suo comizio rendeva l’operazione accettabile per il Viminale.

L’inchiesta di Repubblica nasce sulla scorta dell’analisi dei giorni trascorsi in ministero da Matteo Salvini. Nel 2019, infatti, il ministro dell’Interno ha trascorso al Viminale soltanto 17 giornate lavorative: il resto è sotto gli occhi di tutti, con tour elettorali in vista delle elezioni europee, delle elezioni amministrative in Sicilia e in quelle amministrative in altre città e regioni d’Italia che si svolgeranno sempre il 26 maggio.

Come funziona l’indagine della Corte dei Conti sui voli Salvini

Ora, Andrea Lupi della Corte dei Conti del Lazio ha aperto un fascicolo esplorativo sui voli di Matteo Salvini. Si tratta di un atto dovuto, esattamente simile a quello aperto sempre dalla Corte dei Conti quando il Movimento 5 Stelle presentò un esposto sull’utilizzo dell’Airbus di Stato da parte di Renzi. Come già abbondantemente descritto, il volo Piaggio P-180 è un aereo di lusso, che può raggiungere anche i 750 chilometri orari. Un viaggio di un’ora a bordo di questo mezzo, stando a valutazioni fatte sul mercato privato, arriva a costare 4-5.000 euro.

La Corte dei Conti sta valutando se può configurarsi l’ipotesi di un danno erariale, anche se siamo in una fase molto embrionale dell’iter del provvedimento. E non è detto che questo trovi uno sbocco, proprio come avvenuto in passato.

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