L’Italia è stata invasa da volantini fascisti

22/03/2019 di Enzo Boldi

Apologia, ma va tutto bene. Da questa mattina in tutta Italia sono comparsi centinaia di volantini fascisti affissi sui muri. Si è partiti da Sant’Antioco in Sardegna, passando per Mestre, fino ad arrivare a Genova. Ma le segnalazioni stanno arrivando da tutta Italia. Il tutto per celebrare la ricorrenza – che per legge non può essere festeggiata – del centenario della formazione dei fasci di combattimento, il germe da cui poi è nato il movimento fascista, trasformatosi in partito fino a diventare regime. Con tutte le conseguenze del caso.

«100 anni di giovinezza – 23 marzo 1919-23 marzo 2019», si legge nei volantini fascisti disseminati per tutta Italia da questa mattina, con tanto di immagine del fascio littorio e del simbolo di fasci di combattimento.  In Sardegna la scritta riportata sui manifesti affissi abusivamente oggi sui tabelloni utilizzati per i manifesti elettorali delle recenti elezioni regionali in Sardegna, a Sant’Antioco, nel Sulcis Iglesiente, in via Grazia Deledda. Accanto alla scritta l’effige di un fascio littorio. Alcuni manifesti sono stati subito strappati, mentre altri sono ancora regolarmente affissi. I manifesti sono identici a quelli comparsi in altre città italiane in questi giorni.

I volantini fascisti sparsi per tutta Italia

Poi lo stesso ritrovamento è stato fatto in Liguria. Prima nel comune di Rossiglione, in Valle Stura; poi nel quartiere genovese di Borgoratti, e a Carignano in corso Mentana davanti all’istituto Duchessa di Galliera, dove sono stati affissi numerosi volantini fascisti. Altre segnalazioni sono arrivate da Trento, Mestre, Bolzano e Venezia. L’Anpi di Genova ha così commentato questo proliferare di manifesti per i 100 anni dei fasci di combattimento: «Volantini che inneggiano ai cent’anni dalla formazione dei fasci di combattimento – si legge in una nota – un patetico tentativo di scopiazzare in sede locale quello che è già avvenuto in questi giorni a Prato dove un raduno di Forza Nuova ispirato dalla stessa celebrazione è stato condannato pesantemente dall’Anpi nazionale, che ha presentato anche un ricorso al prefetto perché ne vieti lo svolgimento».

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