Vladimir Putin rieletto presidente della Russia per la quarta volta

Vladimir Putin oggi sarà rieletto presidente della Russia per la quarta volta. Le presidenziali di oggi rappresentano un passaggio di ratifica formale di un potere personale quasi assoluto. L’opposizione in Russia non è tollerata – chi contrasta Putin e Russia Unita, il partito che governa il Paese da 20 anni senza soluzione di continuità finisce abitualmente in carcere o in esilio  – e tutti i candidati alle presidenziali di oggi sono putiniani più o meno nascosti.

Vladimir Putin rieletto presidente della Russia per la quarta volta

Alla Duma, il Parlamento di Mosca, esiste una opposizione formale, non sostanziale. La modifica alla Costituzione ha consentito a Vladimir Putin di essere rieletto per la quarta volta alla guida della Russia, così diventando uno dei leader più longevi al vertice di uno dei più importanti Stati al mondo. Capo di Stato dal 1999, dopo le dimissioni del predecessore Boris Eltsin, fino al 2008, quando fu obbligato dall’allora Costituzione a lasciare il Cremlino dopo il secondo mandato, Putin è stato premier fino al 2012.

 

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Sei anni fa è scattata la modifica costituzionale che vieta di andare oltre il doppio mandato solo consecutivamente, e l’ha prolungato di due anni rispetto ai quattro precedenti. Vladimir Putin sarà presidente fino al 2024: quando uscirà dal Cremlino, sarà stato presidente russo per 20 anni. Solo Josef Stalin, nell’ultimo secolo, ha governato la Russia più dell’attuale presidente. Non è escluso che ci ritorni dal 2030, anche se sarà piuttosto anziano: avrà 77 anni.

 

Le elezioni di oggi saranno dominate da Vladimir Putin, che vincerà con una percentuale sicuramente superiore al 50%, che obbligherebbe a un ballottaggio. Il vero numero in bilico è l’affluenza. Nel 2012 la partecipazione si assestò al 65%, una delle percentuali più basse dal 1991, l’anno in cui la Russia ha eletto per la prima volta direttamente il suo presidente dopo la fine della dittatura comunista. Solo nel 2004 l’affluenza fu più bassa, al 64%.

 

Nel 2016 le elezioni parlamentari hanno registrato una affluenza del 47%, record negativo di partecipazione. Per evitare un, relativo, smacco Vladimir Putin ha deciso di candidarsi da indipendente, distanziandosi dal suo partito, Russia Unita, vista l’impopolarità del governo Medvedev. Alle ore 12 l’affluenza è stata indicata dalla commissione centrale al 34,72%, più elevata rispetto al 2012, come riporta Tass, l’agenzia di stampa russa.

 

Il presidente russo ha un elevato consenso personale, ma le elezioni di oggi hanno davvero poco di democratico.  Per la prima volta anche i cittadini della Crimea, penisola russofona che apparteneva territorialmente all’Ucraina fino all’invasione del 2014, parteciperanno a un’elezione russa.

Foto copertina: Bai Xueqi/Xinhua via ZUMA Wire

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