Autonomia, Feltri attacca Conte e Di Maio: «I terroni vogliono essere mantenuti dal Nord». E parla di neo brigantaggio

21/07/2019 di Enzo Boldi

Mentre Giuseppe Conte inviava una lettera al Corriere della Sera nella quale chiedeva ai governatori del Nord – Luca Zaia (Veneto) e Attilio Fontana (Lombardia) – di ridimensionare il proprio linguaggio nei suoi confronti dopo gli ultimi accordi a Palazzo Chigi sull’Autonomia, Vittorio Feltri si rendeva protagonista di un discutibile editoriale pubblicato domenica 21 luglio sul suo quotidiano Libero. Tornano vecchi insulti al Sud e si fa anche il paragone tra la situazione attuale e il brigantaggio.

Già dal titolo scelto per l’articolo di Vittorio Feltri si capisce dove si va a parare: «Rassegnamoci, siamo la mammella di tutto il Sud». Spesso e volentieri capita che il titolo sia forzato e non rispecchi in pieno il contenuto di un articolo, ma in questo caso è la sintesi esatta dei concetti espressi dal direttore di Libero nel suo editoriale. Anzi, il titolo e il sommario sono addirittura più morbidi rispetto al contenuto del pezzo stesso. Si parte citando i luoghi di nascita di Giuseppe Conte (foggiano) e Luigi Di Maio (campano) e poi si parte, nel paragrafo successivo, con le allusioni neanche tanto velate. «Costoro sono costituzionalmente mantenuti da sempre dai settentrionali e non ne vogliono sapere di tagliare il cordone ombelicale per motivi alimentari, di sopravvivenza». Poi prosegue: «I terroni intendono comandare sui polentoni per motivi economici, ma senza i nostri quattrini morirebbero di fame».

Vittorio Feltri torna a insultare il Sud sull’Autonomia

Dopo il tema economico, il discorso di Vittorio Feltri si sposta su quello culturale: «Il foggiano e il napoletano (parlando di Conte e Di Maio, ndr), si oppongono e pretendono di rapinare il nostro patrimonio, lasciandoci in bolletta, onde sostenere coi proventi delle grassazioni il Mezzogiorno, a costo di tenere il livello culturale della nazione intera». Ma questo non basta, dato che il direttore di Libero prosegue facendo un paragone discutibile: «È una forma di banditismo o almeno di brigantaggio che andrebbe combattuta non solo politicamente, ma anche socialmente».

L’appello a Matteo Salvini

L’editoriale di Vittorio Feltri si conclude con un appello dal sapore nostalgico a Matteo Salvini: «Cerchi di porre fine a questo scandalo intollerabile, altrimenti saremo costretti a rimpiangere Umberto Bossi che almeno puntava alla secessione. Un progetto troppo ambizioso, però molto arrapante».

(foto di copertina: ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

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