Vittorio Feltri difende la ministra Bellanova e sconfessa quanto scritto dai colleghi su Libero
07/09/2019 di Redazione
«Ieri abbiamo pubblicato due articoli che mi hanno dato sui nervi». L’editoriale firmato da Vittorio Feltri oggi su Libero riguarda il caso delle offese nei confronti di Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura fresca di nomina, criticata tanto per il vestito indossato durante il giuramento al Quirinale quanto per avere “solo” la terza media. Con buona pace del suo passato da bracciante e il suo lavoro da sindacalista in prima linea contro il caporalato.
Le scuse di Vittorio Feltri alla ministra Bellanova: «La ammiro»
Con un colpo di coda il direttore di Libero decide di scostarsi dalla posizione assunta dal suo giornale nei giorni precedenti. Per quanto cerchi di mitigare i toni ribadendo l’assoluto rispetto per i colleghi autori dei precedenti articoli.«Questo nostro Libero se non altro è capace di sorprendere – scrive Feltri – In redazione non siamo tutti uguali, c’è chi la pensa in un modo e chi in un altro, e siamo capacissimi di tollerare ogni opinione, soprattutto quelle che personalmente non condivido». Il riferimento è ai pezzi firmati da Antonio Barbieri (definito «ottimo giornalista»).
«Mi scuso con la ministra per quanto gratuitamente abbiamo scritto di lei» scrive Feltri. In primo luogo, spiega il direttore di Libero, perché la mancanza di titoli accademici della ministra Bellanova, non è un indicatore adeguato della competenza della stessa. Questo perché, sottolinea Feltri, «Una donna che ha iniziato a impegnarsi quale bracciante a 14 anni suscita in me solo ammirazione. Non me la sento di criticarla perché non è andata oltre la scuola secondaria, dovendo sgobbare nei campi. Anzi, la apprezzo». Il giornalista aggiunge ammirazione ad ammirazione, lodando Bellanova per il suo percorso personale e professionale che la ha portata a «passare dalla zolla all’amministrazione dello Stato».
Vittorio Feltri sul body-shaming contro Bellanova: «Il suo vestito mi sembrava perfettamente acconcio»
Per quanto riguarda il capitolo “look” invece – o più propriamente il body-shaming di cui è stata vittima Bellanova – Feltri difende la libertà di ciascuno di vestirsi secondo il proprio gusto e il proprio portafoglio, sottolineando come gli aspetti meramente estetici abbiano poco a che fare con l’attività politica di una persona. «Peraltro l’abito di Bellanova mi è sembrato perfettamente acconcio», aggiunge il giornalista. Che conclude le sue scuse alla neo-ministra affermando: «Forza Bellanova cara, io sono dalla tua parte. Giacché so che le donne non hanno vita facile benché siano in genere più brave degli uomini, almeno più serie. Se tu sei comunista, pazienza, ce ne faremo una ragione e semmai ti manderemo al diavolo per la tua politica e non per il resto. Vedremo».