Vittorio Feltri insiste su Gaia e Camilla: «16enni non sanno attraversare la strada, ma sono abili al voto?»
30/12/2019 di Redazione
Il volo pindarico era quell’espediente stilistico attraverso cui un grande poeta lirico del V secolo a.C. univa concetti tra loro lontani, attraverso una trovata letteraria decisamente brillante. Vittorio Feltri ha provato a emulare Pindaro, unendo nello stesso editoriale l’episodio della morte di Gaia e Camilla, le due sedicenni di Roma investite in Corso Francia nella notte tra il 21 e il 22 dicembre, e la proposta di Enrico Letta di estendere il diritto di voto anche ai ragazzi che abbiano compiuto 16 anni.
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Vittorio Feltri confronta la proposta di dare il voto ai 16enni e la morte di Gaia e Camilla
La sintesi del pensiero di Vittorio Feltri si può notare già nel titolo dell’editoriale pubblicato il 30 dicembre su Libero. «Sono incapaci di attraversare la strada, ma sono abili al voto». Una frase che fa da apripista anche ad altri concetti che emrgono chiaramente tra le righe dell’articolo. Il voto ai sedicenni viene bollato come un’idea strampalata di «un genio della politica scema».
Secondo Vittorio Feltri, che usa come al solito la tecnica del paradosso, la maturità di Gaia e Camilla – che avrebbe dato loro il diritto di voto, secondo la proposta fatta qualche mese fa – si evidenzierebbe nel fatto di «aver attraversato di netto la carreggiata, dopo aver scavalcato follemente le protezioni metalliche e, come se non bastasse, con il semaforo rosso». Vittorio Feltri sottolinea come, secondo lui, non sia possibile affidare il destino di questo Paese a ragazzi che si comportano in questo modo.
Il volo pindarico di Vittorio Feltri su Gaia e Camilla
Sulla tragedia di Gaia e Camilla si è scritto persino troppo. Sono state fatte analisi dello schianto, sono state riportate le parole a caldo dei familiari, si è scelto di evidenziarle sia quando queste ultime sono state troppo crude, sia quando queste sono state indulgenti. È scattata la caccia all’investitore e il biasimo (condito anche da altri sentimenti irrazionali) per il fatto di essere vissuto in una famiglia benestante, figlio di un noto regista cinematografico. Tutte parole inutili che, per una settimana e anche oltre rispetto alla tragedia, hanno riempito le pagine di tanti giornali. Mancava, per essere originali, l’accostamento spiazzante. Feltri è riuscito a trovarlo, mettendo insieme due cose lontanissime nel tempo (la proposta di Enrico Letta risale alla fine di settembre, l’incidente al 21-22 dicembre) e nella sostanza.