Il papà di Di Battista dice che Le Iene sono comuniste

Di padre in padre. Le Iene hanno attaccato il genitore di Luigi Di Maio? Interviene quello di Di Battista a difenderlo e a prendere le distanze dal servizio andato in onda nel programma Mediaset. Vittorio Di Battista, infatti, ha voluto commentare – con un post su Facebook – la vicenda del presunto lavoro nero nell’azienda di famiglia di Antonio Di Maio, denunciata proprio da Le Iene, in un servizio di Filippo Roma.

Vittorio Di Battista, il suo post su Facebook

Rivendicando la sua appartenenza politica alla destra estrema (Di Battista sr. ammette che il suo colore preferito è il nero), vira immediatamente – sfruttando la pertinenza cromatica – sul caso del lavoro nero in casa Di Maio. Lo fa ricordando anche un altro colore, il rosso – tradizionalmente associato al partito comunista -, e applicandolo a «quegli svergognati che si sono buttati sul “nero” di casa Di Maio».

Insomma, dal momento che Le Iene hanno firmato l’esclusiva, l’affermazione sembra essere rivolta proprio a loro. Il corollario, di conseguenza, impone l’etichetta di comunisti proprio agli autori e ai collaboratori del programma Mediaset. Di Battista, poi, allarga la platea agli altri «giornaloni» che hanno dato spazio alla vicenda tra ieri e oggi. «Tra questi – dice Di Battista sr. -, quei direttoroni di giornaloni che pagano in nero i sottoposti collaboratori (i famigerati 5/6 euro a paginetta), i titolari di aziende in sub appalto di sub appalto di sub appalto su cantieri vinti, con l’imbroglio nero e più nero che possa esistere».

Vittorio Di Battista sembra ammettere la necessità del lavoro nero

Infine, il papà di Di Battista, difendendo il padre di Luigi Di Maio, sembra ammettere la necessità, nel nostro Paese, del lavoro nero, senza che nessuno debba scandalizzarsi. «Quindi – dice, dopo aver dato degli «sciacalletti» ai giornalisti de Le Iene – non rompete il fianoromano, il nero serve ai piccoli imprenditori, ai direttoroni di giornaloni, ai sub appaltati, alle imprese sub appaltanti, ai politici ed alle alte cariche parlamentari». Non male questi genitori dei rappresentanti nazionali del partito dell’onestà.

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