Visa interrompe i pagamenti per la pubblicità di Pornhub

Visa blocca i pagamenti annunci su Pornhub, lasciando attiva la possibilità di sfruttare il circuito solo per pagamenti a realtà che forniscono «intrattenimento legale per adulti»

05/08/2022 di Ilaria Roncone

Dopo l’accusa di trarre profitto dagli abusi sessuali su minori nell’ambito del processo che vede MindGeek – la società che al suo interno ha i più importanti portai pornografici mondiali tra cui PornHub e Youporn – davanti alla Corte della California, Visa blocca pagamenti pubblicità Pornhub. Ora i pagamenti online attraverso carte di credito o debito possono essere effettuati solo sui siti della società che offrono «intrattenimento legale per adulti».

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Visa blocca i pagamenti pubblicità Pornhub

La risposta di Visa alla decisione del tribunale è arrivata. L’istituzione finanziaria ha stabilito la sospensione di tutti gli acquisti di pubblicità: «Durante questa sospensione – ha comunicato Alfred F. Kelly, Jr, presidente e amministratore delegato – le carte Visa non potranno essere utilizzate per l’acquisto di pubblicità su nessun sito, compresi Pornhub o altri siti affiliati a MindGeek».

In merito alla questione Kelly ha aggiunto che «Visa condanna il traffico sessuale, lo sfruttamento sessuale e gli abusi sessuali sui minori» poiché attività illegale e «Visa non permette l’uso della nostra rete per attività illegali. Le nostre regole vietano esplicitamente e inequivocabilmente l’uso dei nostri prodotti per pagare contenuti che ritraggono comportamenti sessuali non consensuali o abusi sessuali su minori». Con tutta probabilità, la sospensione durerà fintanto che la causa non sarà conclusa.

L’accusa del tribunale californiano a Visa

Chiara ed esplicita: «La Corte può tranquillamente dedurre che Visa intendeva aiutare MindGeek a monetizzare la pornografia infantile dal fatto stesso che Visa ha continuato a fornire a MindGeek i mezzi per farlo e sapeva che MindGeek lo stava davvero facendo», è stato il commento del giudice. Detto in altro modo, Visa non avrebbe semplicemente creato un incentivo a commettere un crimine, ma avrebbe fornito consapevolmente lo strumento utilizzato per completare un crimine». In sostanza, considerato che la società elaborava i pagamenti per gli annunci pubblicitari presenti accanto ai video in questione, il giudice ritiene che Visa debba rispondere delle accuse delle vittime che l’hanno bollato come strumento che ha contribuito a rendere redditizio l’hosting di video illeciti.

Visa sta comunque continuando a contestare il suo coinvolgimento nella causa, definendosi «imputato improprio». Attualmente «la Visa può essere utilizzata solo presso i siti dello studio MindGeek che presentano attori professionisti adulti in spettacoli per adulti legali», ha chiarito l’ad Visa. Secondo l’avvocato che rappresenta le vittime in giudizio, il provvedimento di Visa arriva troppo tardi: «È in assoluta malafede che Visa suggerisca di non sapere cosa stesse accadendo sui siti di MindGeek, nonostante i numerosi resoconti dei media sugli orribili abusi, i numerosi reportage di giornalisti investigativi, una campagna virale online da parte dei difensori, i resoconti dettagliati da parte dei difensori e delle vittime inviati ai dirigenti, un articolo del New York Times sugli abusi e le testimonianze pubbliche di avvocati e vittime».

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