Virus West Nile, zanzare infette contagiano il Veneto
27/07/2018 di Enzo Boldi
Sono saliti a dieci i casi di contagio da Virus West Nile in Veneto e sotto accusa ci sono le zanzare infette. I sintomi sono simili a quelli della comune influenza e solo nei casi più gravi – se a essere colpiti sono persone anziane con alle spalle altri gravi problemi di salute cronici – può portare a serie conseguenze. Nonostante ciò, la Regione Veneto sta provvedendo a opere di disinfestazione e alcuni comuni stanno multando i cittadini che non hanno ancora preso provvedimenti antilarvali e non si sono attivati per rendere meno facile la proliferazione delle zanzare, lasciando vasi, sottovasi pieni d’acqua, rendendo l’ambiente più fecondo per il moltiplicarsi della specie.
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I casi di contagio si contano soprattutto tra i comuni di Rovigo e Venezia, ma sono scattati immediatamente i protocolli di sicurezza in tutto il Veneto. L’Ulss 6 Euganea ha comunicato che negli ultimi sette giorni, nel territorio di loro competenza sono stati tre 3 casi accertati di infezione da West Nile Virus. Le persone colpite non hanno mai compiuto viaggi e sono sempre rimaste vicine alla loro residenza. Il virus, quindi, è stato trasmesso da una puntura di una zanzara infetta.
Virus West Nile, il Veneto a caccia delle zanzare infette
La febbre West Nile è un virus della famiglia dei Flaviviridae, isolato per la prima volta nel 1937 nel distretto West Nile – da cui, per l’appunto, prende il nome – in Uganda. Nell’80% dei casi è asintomatico, ma tra i casi sintomatici si registrano avvisaglie simili a quelle della più comune influenza: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Ma per gli anziani e le persone già debilitate le conseguenze dell’infezione possono essere più gravi.
Virus West Nile, rarissimi i casi di infezione letale
Le complicazione più serie si presentano in meno dell’1% dei contagi – statisticamente circa 1 persona su 150 – e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti, ma parliamo comunque di rarità. Nei casi più gravi – circa uno su mille, secondi i dati raccolti – il virus può causare un’encefalite letale.