Virginia Raggi si ricandida ufficialmente a sindaco di Roma
L'annuncio al Foglio dopo la videoconferenza con i consiglieri
10/08/2020 di Gianmichele Laino
Ha scelto il Foglio – un quotidiano che non le ha mai risparmiato critiche – Virginia Raggi per annunciare ufficialmente la sua candidatura a sindaca di Roma. L’esponente del M5S tenta un bis che avrebbe del clamoroso, soprattutto perché andrebbe a infrangere il tabù del doppio mandato previsto dal regolamento pentastellato. La Raggi, infatti, prima della sua elezione aveva già fatto un’esperienza in consiglio comunale come consigliere di minoranza. Virginia Raggi ricandidata è la notizia che anima, all’improvviso, il pomeriggio romano del 10 agosto.
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Virginia Raggi ricandidata, l’ufficialità
Secondo quanto apprende la testata romana, Virginia Raggi avrebbe il benestare di Beppe Grillo, di Luigi Di Maio, di Gianroberto Casaleggio e di Alessandro Di Battista. Non si registrano, invece, contatti con l’attuale capo politico del Movimento 5 Stelle, Vito Crimi, che sembra essere stato scavalcato dalla decisione della sindaca di Roma.
Virginia Raggi ha annunciato la notizia al Foglio dopo la videoconferenza con i consiglieri di maggioranza del Movimento 5 Stelle. «Ho parlato con la mia famiglia – ha detto -, ho parlato con i vertici del M5S: ho deciso di ricandidarmi a sindaco di Roma. Una candidatura che va ben oltre i giochi politici e che è dettata dal bene per la Capitale».
Virginia Raggi ricandidata, le ragioni della sua scelta
«Non ci sto ad apparecchiare la tavola per far mangiare quelli di prima – ha utilizzato queste parole -. Sono convinta che dobbiamo andare avanti». Da diversi giorni, l’esponente del M5S ha mostrato la volontà di lanciare la sua candidatura per un secondo mandato da sindaco, nonostante il regolamento interno. E aveva raccolto anche i pareri favorevoli degli attivisti storici. Sta di fatto che questa decisione rischia di trasformare definitivamente il Movimento 5 Stelle, la cui natura, ormai, sembra essere completamente rovesciata dai primi dieci anni di attività e dai primi otto da quando riveste delle cariche politiche importanti.