Raggi inaugura l’isola pedonale in centro a Roma ma inciampa in una buca
08/07/2018 di Redazione
La sindaca di Roma Virginia Raggi è stata vittima di un piccolo incidente diplomatico durante l’inaugurazione dell’isola pedonale vicino alla centralissima via del Corso.
LEGGI ANCHE > Bonafede smentisce Virginia Raggi: «Lanzalone lo ha scelto lei»
Dopo le foto di rito e i larghi sorrisi, Raggi è inciampata in una buca, non riportando per fortuna alcuna conseguenza. Le parole di Grillo sulle perfette condizioni del manto stradale della capitale avevano suscitato più di una polemica.
A riportare la notizia il Corriere.it:
Precisamente quella buca (foto) che si è creata tra l’asfalto di via del Corso e i sanpietrini di via della Fontanella Borghese – cuore dello shopping romano enfatizzato dal primo giorno dei saldi -, uno sfregio largo quasi un metro e profondo 7-8 centimetri. Abbastanza per rimanere offesi, insomma. E c’è mancato poco che pure la sindaca finisse per terra: il piede destro, calzato nel sandalo décolleté, è andato giù portandosi dietro la gamba, però la sinistra ha resistito salvando Raggi da un capitombolo doloroso e pure da uno scatto «compromettente». Del resto le buche romane sono diventate (purtroppo) un tema nazionale: Beppe Grillo ne ha smentito l’esistenza in un video-post poi stroncato da Roberta Lombardi, e la base cinque stelle si è scatenata in una polemica furibonda tra chi tifa per l’ironia del Garante e chi predica realismo come l’«ortodossa» capogruppo grillina in Regione, secondo la quale «sulle buche non si scherza». Su quella polemica, comunque, Raggi resta da giorni in silenzio, ancora in attesa di un aiuto concreto da parte del governo.
Queste, invece, le parole della consigliera regionale Lombardi in risposta al garante del Movimento Beppe Grillo:
Caro Beppe, come chiunque ti voglia bene io guardo tutti i tuoi video e i tuoi show con il sorriso. Perché oltre ad essere stato un visionario e aver immaginato una forza politica completamente diversa, che sta rivoluzionando un paese nonostante la violenta reazione di chi vorrebbe che tutto rimanga com’era, tu sei e resti un grande comico. Uno di quelli che fanno ridere già solo per il tono della voce, per le facce, per la capacità di trovare le parole giuste, sempre, e di far scattare la risata. Per questo qualche giorno fa sono rimasta stupita, ed è per me la prima volta, di aver visto un tuo video ed aver reagito, alla fine, non con un sorriso ma con un fondo di tristezza. E mi sono subito chiesta il perché.
Vedi mio carissimo Beppe, mentre era divertente vederti fare “Il moralizzatore del traffico”, quando hai chiuso il tuo minitour romano dicendo “non ci sono buche, nessuna buca, nessuna buca”, non ho più riso, e mi è sceso un velo di tristezza. Perché purtroppo il problema delle buche a Roma (come in tantissime altre città italiane) non fa ridere. Perché purtroppo ci sono persone che hanno subito gravi infortuni, e famiglie che hanno subito lutti, a causa del pessimo stato del manto stradale. Il motivo è presto detto: per DECENNI si è permesso a chi vinceva gli appalti sulla manutenzione strade di fare un po’ come gli pareva: rattoppi, asfalti non conformi, capitolati non rispettati, lavori non fatti a regola d’arte: la classica beffa all’italiana, spesa pubblica altissima e risultati mediocri. Tanto pagava lo stato, tanto bastava un controllore complice nell’ente appaltatore, e tutto passava sotto silenzio. Questo andazzo vergognoso, avallato da amministrazioni e burocrazia comunale, ha ridotto le strade di Roma -la mia amatissima città- un autentico disastro. Ed io capisco benissimo lo sforzo che Virginia Raggi e la sua giunta stanno facendo per sistemare quanto più possibile quel disastro, rispettando le regole e utilizzando come si deve il denaro pubblico. Ma noi non possiamo dire “non ci sono buche”, caro Beppe. Sarebbe da incoscienti, e noi non lo siamo. Dobbiamo dire la verità: a Roma c’è una situazione difficilissima, nonostante si sia cambiato passo nell’assegnazione e nella gestione dei lavori. Dobbiamo dire la verità e dobbiamo fare di più, cercando possibilmente delle convergenze: con noi in Regione, col Governo e il ministero dei Lavori Pubblici, con l’Europa cercando di ottenere quanti più finanziamenti possibili per ovviare ad un problema che è sì ereditato dal passato (e i sindaci che ci hanno portato qui dovrebbero vergognarsi, anziché alzare il ditino!) ma che tocca a noi, oggi, risolvere nel modo più rapido, trasparente ed efficiente possibile. Tutti noi, tutti insieme, dobbiamo aiutare l’amministrazione capitolina a fare il massimo, perché noi siamo il MoVimento Cinquestelle: non mettiamo la polvere sotto il tappeto, non mettiamo le chiacchiere sopra le buche. Noi risolviamo i problemi e cambiamo il modo stesso di affrontarli, dunque -anche guardando con rispetto a chi per quelle buche ha avuto la vita rovinata- noi non dobbiamo dire che le strade di Roma sono perfette, ma semmai che saremo così bravi da sistemare anche questo problema. Saremo i primi a farcela, anche in questo, con la forza della ragione e della verità. E allora, solo allora, potremmo ridere di nuovo, parlando delle buche di Roma.
Tua, Roberta.