Un anno dopo i funerali di Vincenzo Ruggiero. Il prete: «Chi sa parli»

02/07/2018 di Redazione

Oggi, a distanza da un anno dalla sua morte, si sono tenuti i funerali di Vincenzo Ruggiero il 25enne ucciso da Ciro Guarente. Vincenzo scomparve il 7 luglio dello scorso anno. Attivista LGBT e commesso di un negozio del Centro Commerciale “Campania” di Marcianise fu ucciso a colpi di pistola, decapitato, fatto a pezzi, i resti disciolti nell’acido e poi immersi nel cemento a presa rapida, all’interno di un fondo ricavato in un garage preso in affitto a Ponticelli.

Per la sua morte resta in carcere soltanto Ciro Guarente, ex della Marina militare. Il delitto è avvenuto il 7 luglio 2017, nell’appartamento di Aversa dove Ruggiero conviveva da qualche tempo con la sua amica del cuore e compagna di Guarente, la trans Heven Grimaldi. Guarente avrebbe approfittato dell’assenza della sua fidanzata per uccidere il coinquilino del quale non si fidava. L’ex militare sospettava una relazione tra i due, nel suo delirio omicida. La testa di Vincenzo non fu mai trovata. E probabilmente Guarente, in silenzio da circa un anno, non agì da solo. Gli inquirenti sospettano che dietro il suo mutismo ci sia la paura di ritorsioni sulla sua famiglia.

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Per questo oggi il prete Michele Madonna, che ha celebrato le esequie del ventunenne, ha invitato a chi sa qualcosa di farsi avanti. Riporta Internapoli: «Oggi Vincenzo ci ha fatto un dispetto, ci ha fatto ritrovare qua. È un mondo dove si muore di solitudine, c’è la morte interiore. Vincenzo ci ha portato qua per farci conoscere la verità, cioè Gesù. In paradiso si fa festa. Io ho conosciuto Vincenzo, ci siamo incontrati due volte. Ci ho anche litigato quando avevo fatto mettere gli altoparlanti fuori. In questa seconda occasione mi accorsi che Vincenzo all’interno aveva una ferita e quindi Dio mi ha detto che lo dovevo aiutare, ma non ho fatto in tempo. Io vi chiedo di smettervi di guardarvi dentro, perché dentro c’è solo dolore e l’ingiustizia. Meglio guardare Gesù. Quando ho chiesto a Maria, la mamma di Vincenzo, se portasse rancore per l’assassino di suo figlio, lei ha risposto di no. Non esiste dolore più grande per la perdita di in figlio. Poi: se qualcuno conoscesse qualcos’altro rispetto all’accaduto che non è ancora emerso, lo dica senza avere paura. La verità ed il coraggio ci rendono davvero uomini».

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