Vincenzo De Luca stavolta se la prende con Nicola Zingaretti
17/07/2020 di Federico Pallone
Sull’emergenza coronavirus «abbiamo anticipato di 20 giorni le misure prese poi dal governo. Ci ricordiamo alcune frasi come ‘Milano non si ferma’, ‘Bergamo non si ferma’. Un segretario di partito che è anche un mio amico è andato a fare un brindisi, ma siccome Dio c’è ha beccato il Covid». Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, intervistato da Bruno Vespa a Sorrento, al congresso Alis (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile). «Non gli ho fatto il malocchio – ha aggiunto De Luca – mi sono solo difeso con le unghie e con i denti, per esempio rispetto al rientro dalla Lombardia di nostri concittadini. Abbiamo anticipato le decisioni prese dal Nord con grande ritardo, il 22 febbraio abbiamo bloccato le gite scolastiche, poi chiuso i locali della movida, chiuso tutto subito. Abbiamo tenuto conto di tutti i rischi e credo che abbiamo fatto un miracolo doppio perché, anche se non se ne parla, la Regione Campania è quella che riceve meno di tutte le regioni d’Italia come riparto del fondo sanitario nazionale. Quindici anni fa si decise di ripartire i fondi sulla base dell’età media e della deprivazione sociale sui dati di reddito medio, e ambiente. Nel corso degli anni i due criteri si sono ridotti alla sola età anagrafica e quindi ogni anno veniamo depredati di 300 milioni euro. I miei colleghi se ne fregano perché per non perdere soldi non guardano in faccia a nessuno, c’è un blocco di potere del tutto indifferente alla correttezza dei criteri», ha detto De Luca.
Una «battuta mal riuscita», come l’ha definita la senatrice del Pd Valeria Valente, che ha però scatenato numerose polemiche, al punto che lo stesso De Luca è dovuto tornare sulle sue dichiarazioni: «Trovo incredibile che una battuta fatta nel corso di una chiacchierata con Bruno Vespa nell’ambito di un convegno possa essere stata interpretata come un atto politico. Basterebbe ascoltare la registrazione dell’intervista per rendersi conto del tono leggero e scherzoso con cui si parlava. Sinceramente non c’è da meravigliarsi più di nulla: basta allontanarsi dal linguaggio del burocratismo e della politica politicante per dare luogo a speculazioni intollerabili. Ovviamente a Nicola Zingaretti va tutto il mio affetto, visto il lavoro straordinario che ha fatto a livello nazionale e regionale per affrontare e gestire l’emergenza coronavirus e considerato che è uno dei pochi leader dotato di quel tanto di autoironia e di semplicità che lo rendono vicino alla gente normale», ha concluso De Luca.