Vincent Lambert di nuovo alimentato: l’intervento del comitato Onu ferma i giudici

Sembrava aver raggiunto lunedì il capitolo conclusivo la storia di Vincent Lambert, quando i medici hanno annunciato di aver interrotto l’alimentazione attraverso le macchine obbedendo alla decisione della Corte di Stato. Fuori dall’ospedale Sebastopoli di Reims, la madre ha accusato i medici di essere dei «nazisti» che lo stavano «uccidendo». Il suo appello è stato raccolto dal comitato Onu per i diritti dei disabili, che si è preso 6 mesi per decidere: e nel frattempo Vincent Lambert è stato riattaccato alle macchine.

Vincent Lambert di nuovo alimentato: l’intervento del comitato Onu ferma i giudici

L’ex infermiere 43enne è rimasto tetraplegico in seguito ad un incidente stradale. Da dieci anni è bloccato in un letto, mentre la sua famiglia si spacca in due per decidere le sue sorti. Da un lato ci sono la moglie Rachel, sei fratelli e un nipote, che sostengono che continuare a tenerlo attaccato alle macchine sia una forma di accanimento terapeutico per via del suo stato vegetale irreversibile. Dall’altra parte, ci sono i genitori ed un fratello, che sostengono che lo stato di Vincent Lambert sia solamente di coscienza minima, e che abbia soltanto bisogno di essere curato. Ed è l’appello di questa parte della famiglia che è stato accolto dal Comitato Onu per i diritti dei disabili, che ha annunciato che prenderà in esame il caso dell’ex infermiere, e deciderà entro 6 mesi. Ma prima della sua decisione, Lambert verrà riattaccato alle macchine e ricomincerà ad essere alimentato.

 

(Credits immagine di copertina: Facebook @jesoutiensvincent)

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