Polemiche sul Salisburgo che usa il fuoco del Vesuvio per «bruciare Napoli»
11/03/2019 di Redazione
Giornalettismo è sempre schierato con la libertà di satira. E anche questa volta non può esimersi dal minimizzare quella che, in fondo, è soltanto una vignetta. Tuttavia, è opportuno parlare – viste le polemiche che sta scatenando su vari account social – del disegno utilizzato dall’account ufficiale della Red Bull Salisburgo per promuovere la partita di ritorno di Europa League tra gli austriaci e i partenopei. All’andata, è finita 3-0 per la squadra di Carlo Ancelotti e il Salisburgo è chiamato alla rimonta della vita per recuperare il risultato e passare ai quarti di Europa League.
Vignetta Salisburgo: le polemiche sul toro che brucia Pulcinella
Nelle immagini si vede un toro – chiaro riferimento al marchio della squadra, sponsorizzata dalla nota azienda che produce la bevanda energetica – che utilizza un Vesuvio in eruzione a mo’ di fornace per bruciare il Pulcinella vestito con la divisa del Napoli. A tutti, per un istante, è passato per la mente il noto coro di discriminazione territoriale «Vesuvio lavali col fuoco» che si canta in ancora troppi stadi italiani.
«Napoli è stato “ieri”. Salisburgo è la nostra fortezza» – si legge sugli account social del Salisburgo a commento della vignetta. Che unisce un po’ di tutto: dagli stereotipi pizza e mandolino su Napoli al riferimento al Vesuvio, ammiccando un po’ al coro di cui sopra. Ovviamente, ci sono tanti tifosi del Napoli – e non solo – che hanno immediatamente evidenziato il cattivo gusto della vignetta.
Bisogna tuttavia ricordare che si tratta pur sempre di satira. E che il calcio, in fondo, non è una cosa così seria. Chiaramente la vignetta vuole contribuire a rendere il clima caldo e ci auguriamo tutti che lo sia nei limiti della sportività. Ci auguriamo che i tifosi del Salisburgo non si rendano protagonisti di cori razzisti nei confronti di Napoli e dei napoletani. Per il resto, è opportuno ribadire che – sebbene a volte sia di pessimo gusto – la satira utilizza un linguaggio che sfugge a schemi e a regole. Allora è meglio rispondere con la classica genialità che contraddistingue il popolo partenopeo. Come scrive Dani Orabona: «Sit proprj o pezzett r’o pezzott ra Coca-Cola» (siete proprio la brutta copia taroccata della Coca-Cola).