Vicepresidente calabrese della Lega: «Userò neg*o e fr**io finché campo»
Nino Spirlì lo ha detto durante un incontro a Catania
02/10/2020 di Redazione
Le parole del vicepresidente calabrese della Lega Nino Spirlì saranno anche state solo una provocazione e saranno senz’altro state inserite in un discorso più ampio riguardante l’identità culturale. Tuttavia, le sue frasi sui neri e sugli omosessuali fanno comunque discutere, sia per la loro durezza, sia per la leggerezza con cui sono state pronunciate. Dalla platea di Catania, il vicepresidente e assessore alla Cultura della Regione Calabria era stato invitato a un convegno organizzato dalla Lega, sono anche arrivati copiosi applausi e apprezzamenti.
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Vicepresidente calabrese della Lega, il suo intervento su neri e omosessuali
Nino Spirlì è partito dal fatto che il politicamente corretto, gli avversari politici, la nostra società nella sua accezione più ampia stiano in qualche modo contribuendo a cancellare le parole: «Non ci vogliono far dire più ‘negro’. Ma in calabrese io non ho altri modi per dirlo, in dialetto calabrese u nigru è u nigru, non c’è altro modo per dire negro. Nessuno mi può impedire di usare questo termine».
Il vicepresidente calabrese della Lega, poi, ha continuato definendo gli omosessuali una «lobby frocia». Nino Spirlì ha affermato che anche lui, visto che più volte in passato ha affermato di essere omosessuale, avrebbe dovuto farne parte, ma che se ne distanzia, perché si tratta della lobby peggiore a suo modo di vedere: «Questi son capaci di prendere la bibbia e bruciarla. Sono nazisti che cancellano le parole. Io userò le parole negro e frocio finché campo» – ha affermato, mostrando alla platea il rosario che aveva in tasca e invitando i giovani a frequentare le chiese.
«Noi – ha detto – siamo l’ultima generazione che potrà dire ai ragazzi di oggi quali sono i pilastri della nostra tradizione. Quando mi chiedono se sono sposato, io rispondo che in natura non ci sono coppie omosessuali che hanno dei figli». Nino Spirlì, sempre impegnato in attività intellettuali, giornalista e scrittore, è entrato a far parte della giunta di Jole Santelli in Calabria, di cui è punto di riferimento non solo politico, ma anche culturale.