Il cordoglio del mondo del calcio per la morte della giovane promessa dell’Italia Verena Erlacher

08/11/2018 di Enzo Boldi

È morta a soli 19 anni Verena Erlacher, giovane calciatrice altoatesina considerata uno dei talenti più fulgidi per il presente e il futuro della Nazionale italiana. Nella sua carriera aveva vestito le maglie del Sudtirol, dell’Unterland e del Maia Alta, arrivando fino alla maglia azzurra dell’under 17, partecipando anche alle qualificazioni per l’ultimo Campionato Europeo di categoria.

Il cordoglio del mondo del calcio femminile è arrivato da tutte le squadre nei confronti della famiglia del giovanissimo talento italiano. Di lei ne aveva parlato anche Sky Sport che, nella serie di approfondimenti dal titolo «La giovane Italia» – dedicato agli astri nascenti del nostro pallone -, l’aveva indicata come la stella più radiosa del pallone al femminile.

Il sogno interrotto di Verena Erlacher

Giocava come attaccante e il suo idolo era il brasiliano Neymar. Nell’intervista rilasciata a Sky Sport aveva raccontato i suoi primi passi nel mondo del calcio. «Iniziai a sei anni circa, con i miei vicini nel cortile di casa. Poi, dopo insistenti richieste, un anno dopo, i miei genitori mi iscrissero nella società maschile del Lagundo – raccontava entusiasta Verena Erlacher -. Ci giocai, indossai il numero dieci sulle spalle e la fascia di capitano al braccio, fino a che, dopo cinque stagioni, passai al Sud Tirol».

Dal Sudtirol alla maglia azzurra

Poi il passaggio al calcio femminile delle grandi e quel il gol con la maglia azzurra siglato contro il Belgio: «La prima esperienza bianco-rossa l’ho vissuta tra giovanissime e primavera, la seconda stagione invece nella formazione juniores appunto e, compiuti i quattordici anni, ho debuttato in Serie B. Trascorsi due campionati in cadetteria adesso sono stabilmente titolare in A». Aveva un sogno del cassetto, quello di confermarsi come professionista per poi, un giorno, spostarsi in panchina per diventare allenatrice. I funerali della giovane si svolgeranno domani, 9 ottobre, a Lagundo.

(foto di copertina da: profilo Facebook)

 

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