I verbali del Cts desecretati

I testi ottenuti e pubblicati dalla Fondazione Einaudi

06/08/2020 di Enzo Boldi

Mercoledì sera la Fondazione Einaudi, dopo un lungo lavoro e una battaglia fatta anche di ricorsi al Consiglio di Stato (dopo un pronunciamento del Tar in loro favore), è riuscita a ottenere i verbali Cts. Si tratta di quei documenti firmati dal Comitato Tecnico Scientifico che, come indicato dal Presidente Giuseppe Conte nella presentazione dei vari dpcm che hanno accompagnato i primi mesi di emergenza sanitaria, sono stati il motore dei vari provvedimenti presi. E oggi quei documenti sono visibili a tutti.

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Si tratta dei primi cinque verbali trasmessi dal Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli agli avvocati Enzo Palumbo, Andrea Pruiti Ciarello e Rocco Mauro Todero: il n.12 del 28.2.2020, il n.14 dell’1.3.2020, il n.21 del 7.3.2020, il n.39 del 30.3.2020 e il n.49 del 9.4.2020. Insomma, quei documenti che hanno accompagnato i primi provvedimenti presi dal governo attraverso i dpcm, fino al mese di aprile. Mancano ancora, ma la Fondazione Einaudi sta lavorando per ottenere anche quelli, gli ultimi: quelli che hanno portato alla richiesta (e ufficializzazione) di una proroga dello Stato di Emergenza fino al 25 ottobre.

Il testo dei verbali è consultabile sul sito ufficiale della Fondazione Luigi Einaudi.

Verbali Cts desecretati

Come spiegato ai microfoni di Giornalettismo dall’avvocato Rocco Todero – che insieme a due colleghi siciliani e al fianco della Fondazione Einaudi ha avviato questa battaglia di trasparenza – i verbali cts desecretati sono solamente cinque. Mancano gli ultimi, tra cui quelli che hanno portato alla proroga dello stato di emergenza fino al 25 ottobre. Ora si attende che la Protezione Civile renda pubblici anche questi ultimi documenti. Insomma, la battaglia per la trasparenza è solo all’inizio, in attesa di ottenere un quadro più completo delle indicazioni che hanno portato alla limitazione di alcune libertà durante questa emergenza sanitaria.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Giuseppe Conte)

 

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